previo accordo sindacale;
- previsione che negli accordi sindacali siano inseriti anche i dipendenti in contratto di somministrazione, in modo tale da rendere effettivamente utilizzabile il diritto agli ammortizzatori;
- per i somministrati che non hanno avuto il loro contratto rinnovato dopo il 28 febbraio è prevista la possibilità di ottenere l’indennità di mobilità dal 1 marzo 2009;
- per definire le politiche attive che si accompagneranno al sostegno al reddito Regione Lombardia e parti sociali definiranno specifici accordi per concordare iniziative e servizi;
- è prevista l’apertura di un confronto specifico per i lavoratori con Contratto a Progetto al fine di implementare quanto previsto dalla legge 2/2009, data la loro importanza anche quantitativa sul territorio regionale;
- è previsto inoltre l’avvio di una sperimentazione per i lavoratori extra comunitari che perdono il posto di lavoro a seguito della crisi, finalizzata al loro reinserimento attraverso l’utilizzo di politiche attive e passive per evitare la scadenza del permesso di soggiorno, anche come misura di contrasto al lavoro sommerso;
- si sono fissate nuove regole che prevedono un maggior decentramento e coinvolgimento delle Province nell’esame delle domande sia per le aziende da 1 a 15 dipendenti sia per le aziende fino a 50 dipendenti;
- viene mantenuto in regione l’esame delle domande delle aziende più grandi che potranno però utilizzare gli ammortizzatori in deroga solo dopo aver terminato tutte le altre tipologie cui hanno diritto;
- monitoraggio costante dell’utilizzo delle risorse economiche.
Questo accordo dimostra che il perseguimento, con convinzione e unità, di obiettivi comuni ha consentito di dare risposte avanzate anche rispetto alla legislazione nazionale.
Ci aspettiamo da parte della Regione che la firma di questo accordo preluda al rafforzamento delle relazioni sindacali, dei tavoli di confronto e al raggiungimento di nuovi obiettivi per implementare nuovi diritti e nuove tutele per tutte le lavoratrici e i lavoratori, e per un modello di società più inclusiva.
Auspichiamo che l’esperienza lombarda possa diventare la premessa per una riforma strutturale degli ammortizzatori sociali.
Sesto San Giovanni 4 maggio 2009