comunicato stampa

Verso il XVI Congresso della CGIL

Assemblea di presentazione del documento “LA CGIL CHE VOGLIAMO. Lavoro, Democrazia, Diritti”

 

Dopo l’apertura ufficiale di sabato scorso a Roma, sarà presentato il 25 novembre p.v. a Milano, in un’assemblea regionale pubblica che si terrà presso la Camera del Lavoro, dalle ore 10 alle 14, “La CGIL che vogliamo”, il documento congressuale che, nel XVI Congresso della CGIL, propone una linea programmatica alternativa a quella contenuta nel documento congressuale sostenuto da Guglielmo Epifani; chiede alla CGIL un vero e proprio cambio di passo di fronte a una crisi che colpisce duramente il lavoro e a un governo che attacca i diritti dei lavoratori e mette a dura prova la stessa democrazia del paese.

Per i sostenitori della “CGIL che vogliamo” serve una svolta, il tempo della concertazione e delle compatibilità è finito, ci vuole più conflitto, più autonomia anche rispetto a CISL e UIL, quando queste prendono una strada diversa, come è accaduto con la firma separata dell’accordo sul modello contrattuale dello scorso 22 gennaio.

“La CGIL che vogliamo” chiede una redistribuzione fiscale a favore di salari e pensioni con una progressività più radicale che colpisca in modo netto patrimoni e rendite finanziarie. Un contratto nazionale che svolga una funzione redistributiva, e non solo una funzione regolatoria, incrementando le retribuzioni reali. L’accesso pubblico e universale ai beni comuni quali l’acqua, l’istruzione, la sanità, l’energia. L’introduzione del reddito sociale o di cittadinanza. Sollecita, inoltre, una lotta convinta contro la precarietà chiedendo di cancellare la legge 30, di abolire il lavoro interinale e i contratti a monocommittenza, di riaffermare la centralità del lavoro a tempo indeterminato e di estendere a tutti i diritti dello Statuto dei Lavoratori, a partire dall’art. 18.

“La CGIL che vogliamo” assume la lotta per una compiuta democrazia sindacale come proprio tratto distintivo, affinché la libera espressione del voto delle lavoratrici e dei lavoratori sia dirimente sulle scelte che li riguardano.

“La CGIL che vogliamo” chiede un congresso che garantisca una discussione libera, senza conformismi e senza pressioni autoreferenziali. Dove siano le iscritte e gli iscritti a decidere liberamente la linea programmatica più utile, affinché dal congresso esca una CGIL più forte, unitaria, autorevole, all’altezza delle sfide attuali e future.

“C’è un Futuro da conquistare”, si legge nel titolo del documento congressuale. Per questo c’è bisogno di una CGIL inclusiva “nella quale lavoratrici e lavoratori, disoccupati, giovani e anziani, uomini e donne, meridionali e settentrionali, nativi e migranti possano incontrarsi, riconoscersi, organizzarsi”. Una CGIL che lanci a tutto il paese un messaggio inequivocabile per il futuro della democrazia: “i rappresentati sono più importanti dei rappresentanti”.

Milano, 23 novembre 2009

 

Alla presentazione della Mozione in Lombardia interverranno Domenico Moccia (Segretario Generale della FISAC CGIL), Gianni Rinaldini (Segretario Generale della FIOM CGIL), Carlo Podda (Segretario Generale della FP CGIL), Giorgio Cremaschi (Segretario FIOM CGIL) e Maurizio Scarpa (Segretario FILCAMS CGIL), oltre a delegate e delegati.

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