CGIL LOMBARDIA UFFICIO STAMPA

TROPPE LE INEFFICIENZE DEL TRASPORTO PUBBLICO LOMBARDO.
CONTINUA IL DISAGIO DI PENDOLARI, DI UTENTI, DI LAVORATORI E LAVORATRICI.
Dichiarazione di Annalisa Radice del dipartimento Territorio e ambiente della CGIL Lombardia.

Annalisa Radice, del Dipartimento Ambiente e Territorio della CGIL Lombardia dichiara: “le rassicurazioni della Regione Lombardia nell’annunciare il cambio invernale dell’orario nel trasporto ferroviario, in merito al superamento di inefficienze e disguidi conosciuti nel passato da pendolari, utenti e lavoratori e lavoratrici, alla prova dei fatti si sono rivelate prive di fondamento.

Su di loro continuano a ricadere, anche in questi giorni, ulteriori ritardi e soppressioni che si aggiungono ai problemi storici (carrozze vetuste, pochi posti a sedere, treni sporchi, riscaldamento non funzionante). Più volte la CGIL ha rilevato la necessità inderogabile di interventi strutturali e di investimenti più consistenti.

Ai nuovi treni promessi, 105 secondo la Regione, è essenziale far precedere l’ammodernamento delle linee rotabili e delle stazioni, la costruzione di nodi intermodali e l’assunzione di personale per la manutenzione. Allo stato l’entrata in servizio di 249 nuove corse si è tradotta in una riduzione della composizione dei treni, ora più corti e con meno posti a sedere. Notiamo - continua Annalisa Radice - che insieme all’aumento dei ritardi in arrivo e in partenza, su alcune tratte e in particolari fasce di punta, è aumentato l’affollamento, anche per via della crisi che ha ridotto il ricorso all’automobile, e si è moltiplicato il disagio. Ad aggravare la situazione si aggiunge il venir meno di treni interregionali a un costo più accessibile e con fermate più frequenti. Paradossalmente più tratti circolanti hanno per contro meno disponibilità al fermo treno, e quindi alla manutenzione, e a questo si aggiunge la storica sottostima del personale impiegato. Ad avviata costituzione della nuova società TLN Srl (fra Trenitalia e FNM), occorre conoscere i tempi di investimento e di intervento per risolvere disagi e inefficienze ormai sempre più esasperanti. Non bastano le rassicurazioni; l’esasperazione chiede passi concreti, ben oltre le promesse”.

Sesto San Giovanni 18 dicembre 2009

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