CGIL LOMBARDIA

L’USCITA DALLA CRISI AUSPICABILE MA NON ALL’ORIZZONTE; RIMANE ALTO L’ALLARME OCCUPAZIONE IN LOMBARDIA. I DATI DI APRILE 2009 CONFERMANO LA GRAVITÀ DELLA SITUAZIONE.
 

Nonostante le forze politiche di maggioranza sostengano che il peggio sia passato, i dati aggiornati ai primi quattro mesi del 2009 relativi alla situazione nella nostra regione ci dicono che purtroppo questa ventata di ottimismo è del tutto infondata.

Tutti i dati a nostra disposizione confermano la giustezza delle nostre analisi e alimentano le preoccupazioni. La congiuntura negativa sta interessando l’intero tessuto produttivo, tutti i settori e tutti i territori, e sta coinvolgendo un numero di lavoratrici e di lavoratori in forte aumento, mentre l’impegno della Regione Lombardia risulta ancora inadeguato in termini di rilancio del sistema industriale regionale. La recente firma dell’accordo sugli ammortizzatori sociali con le Organizzazioni Sindacali e le Associazioni imprenditoriali lascia aperto il tema della consistenza delle risorse disponibili, fermo restando il giudizio positivo sull’allargamento all’insieme delle lavoratrici e dei lavoratori, compresi quelli precari.

Secondo i dati della Cgil Lombardia rimane alta la tensione occupazionale: i licenziamenti nei primi quattro mesi del 2009 sono complessivamente 18.381, con un aumento del 59% rispetto allo stesso periodo del 2008.

I lavoratori e le lavoratrici licenziati nelle aziende sopra i 15 dipendenti sono 6.962, con una crescita del 17,7% rispetto a i primi quattro mesi del 2008; nelle piccole aziende sotto i 15 dipendenti (meno di 50 nel settore del turismo e del commercio), dove i lavoratori e le lavoratrici possono accedere solo all’indennità di disoccupazione, registriamo, fino ad aprile del 2009 una vera escalation di licenziamenti: 11.419, pari a + 102,57%. L’elaborazione della CGIL Lombardia sui dati INPS relativi ai ricorsi alla CIG ad aprile 2009, indicano una tendenza all’aumento dei licenziamenti e delle chiusure aziendali.

La produzione industriale (tendenziale) del 1° trimestre 2009 segna un -11% sul corrispondente periodo del 2008, con una riduzione della domanda estera, - 3,8%, che potrebbe condizionare e appesantire la crisi in assenza di un qualche provvedimento dal lato della domanda interna.

A conferma di questa tendenza, l’occupazione presenta un saldo negativo nel 1° trimestre 2009 su quello del 2008 pari a - 1,1%, dato dalla differenza tra i tassi di ingresso (+1,2%) e i tassi di uscita (-2,3%).

Inoltre la quota delle imprese che richiedono la cassa integrazione sale al 29,3%, contro il 25,8% del 4° trimestre del 2008, fino a interessare il 4,5% del monte ore di lavoro.

Tutti i settori manifatturieri sono interessati dal rallentamento dell’economia internazionale e nazionale.

In Lombardia nel primo trimestre del 2009 i settori più colpiti nella produzione industriale sono: siderurgia (-16%), minerali non metallici (-13,5%), tessile (-13%), gomma-plastica (-13,3%), meccanica (-12,4%), legno-mobile (-11,8%). Sotto l’ipotetica linea della media regionale troviamo invece: chimica (-9%), mezzi di trasporto (-7,5%), pelli e calzature (-7,8%), abbigliamento (-7%), alimentari (-2,9%) e carta-editoria (-7%).

La CIG della Lombardia, nel primo quadrimestre del 2009, segna un significativo incremento pari al 395,46% totale (208% per la CIGS e 544,36% per la CIGO).

Al netto di tutto questo, i settori che hanno manifestato i più alti tassi di crescita della cassa integrazione sono: metallurgico (1344,25%), trasporti e comunicazioni (1146,35%), legno (647,50%), meccanico (655,03%), pelli-cuoio (515,68%), chimico (492,68%). Sono al di sotto della media regionale: alimentari (323,17%), estrattive (-93,50%), abbigliamento-arredamento (119,13%), tessile (180,80%), edilizia (155,12%), commercio (382,31%).

Le province lombarde che presentano i peggiori “tassi” di crescita della CIG sono in prevalenza quelle dei settori maturi. I territori più colpiti sono: Como (1104,86%), Lecco (819,22%), Cremona (717,35%), Brescia (672,30%), Sondrio (471,95%). Al di sotto della media regionale troviamo: Pavia (393,97%), Varese (360,69%), Lodi (350,18%), Mantova (327,90%), Milano (214,93%).

Ecco perché permane l’allarme: il quadro generale che emerge dalle elaborazioni della Cgil Lombardia rende più che mai necessario un impegno serio da parte della Regione affinché il confronto tra tutti gli attori economici, sociali e istituzionali sia finalizzato all’obiettivo fondamentale della qualità dello sviluppo. Questo è possibile solo investendo in ricerca e innovazione, con particolare attenzione alla sostenibilità ambientale, promuovendo la piena e buona occupazione, riducendo il tasso di precarietà, incentivando la stabilità e la tutela del lavoro discontinuo, a partire dalla riforma dei sistema degli ammortizzatori sociali, e costituendo una rete di sicurezza universale che protegga tutti i lavoratori e le lavoratrici nei casi di crisi produttive.

Di seguito le tabelle con tutti i dati articolati per settore e per territorio

Sintesi Mobilità e Disoccupazione - aprile 2009 
Sintesi CIG - aprile 2009 
Tabella Cassa integrazione ordinaria e straordinaria - aprile 2009
 

Sesto San Giovanni 13 maggio 2009

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