LA CRISI NON FERMA LE MORTI SUL LAVORO. ALTRE DUE VITTIME A PAVIA. DICHIARAZIONE DI ORIELLA SAVOLDI DELLA SEGRETERIA DELLA CGIL LOMBARDIA

La crisi non ferma gli infortuni mortali sul lavoro, che ad oggi in Lombardia sono 28 dall’inizio dell’anno. Sono infatti morti folgorati oggi a Mede, in provincia di Pavia, due operai che lavoravano sul tetto di un fabbricato.

Oriella Savoldi, della segreteria della CGIL Lombardia, a proposito di questo ennesimo tragico episodio ha dichiarato: “ci domandiamo quanti sarebbero i morti sul lavoro se fossimo in condizioni normali, senza la flessione che si è registrata nell’occupazione.

Molto manca ancora per garantire le massime condizioni di sicurezza nei luoghi di lavoro. E sono gli operai che continuano a morire, non certo perché non hanno a cuore la propria vita, che viene prima di ogni altra priorità, anche in tempo di crisi.

Le normative, a partire dal Testo Unico, dovrebbero essere applicate e non depotenziate come si è tentato di fare. Una maggiore considerazione e un maggiore riconoscimento dovrebbero essere riservati a coloro che lavorano, per alleggerirli dall’oppressione materiale e simbolica che pesa su di loro.

Tutti quanti ne hanno la responsabilità, dovrebbero adoperarsi perché il lavoro e le costruzioni siano realizzati in sicurezza, rafforzando vincoli, dispositivi e controlli, e non invece “semplificando”. Sono proprio queste semplificazioni che, nella stragrande maggioranza dei casi, aumentano i rischi, per i lavoratori innanzitutto, ma non solo”.

Sesto San Giovanni 29 giugno 2009

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