COMUNICATO STAMPA
 

SALGONO A 35 GLI INFORTUNI MORTALI IN LOMBARDIA DALL’INIZIO DELL’ANNO. DICHIARAZIONE DI ORIELLA SAVOLDI DELLA SEGRETERIA DELLA CGIL LOMBARDIA.

“26 anni, caduto nel vano dell'ascensore in un cantiere edile a Bresso.

Continuano le morti atroci di operai, uomini nel pieno della vita” – ha dichiarato Oriella Savoldi, della Segreteria della Cgil Lombardia, non appena appreso della trentacinquesima vittima sul lavoro nella nostra regione (vedi dati allegati per provincia).

“Non ci sono attenuanti per l'indifferenza e la superficialità, soprattutto per le responsabilità di queste morti, davanti al dolore di chi viene colpito negli affetti.

Inaccettabile davanti a loro il percorso inarrestabile del Decreto del Governo che modifica in peggio il Testo Unico per la sicurezza nei luoghi di lavoro per smantellarne l'equilibrio e l'efficacia – ha proseguito la sindacalista.

Un percorso che, ben prima dell'esito del Consiglio dei Ministri, un danno l'ha già determinato: ha allentato la tensione a non lasciare nulla di intentato per garantire la salute e la vita dei lavoratori ed ha provocato un clima di impunità per quanti lasciano gli operai in balia di una insopportabile oppressione.

Non la parte imprenditoriale più attenta e sensibile, non la Regione Lombardia, che fra tanti limiti soprattutto nelle funzioni di controllo (pochi ispettori e deficienza di specializzazioni) hanno preso parola contraria facendo valere quanto di più avanzato era già stato messo in atto.

Intanto - ha concluso Savoldi - sono gli operai che muoiono: davanti a loro nessuno di coloro che avrebbero potuto dire o fare qualcosa per impedire i danni, ha la possibilità di autoassolversi”.

Sesto San Giovanni 30 luglio 2009

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