ALLA TIGROS, PER LA FESTA DEI 30 ANNI DI ATTIVITÀ, “SI VINCONO 10 POSTI DI LAVORO CON LA LOTTERIA”. DICHIARAZIONE DI FRANCO STASI, SEGRETARIO GENERALE DELLA CGIL DI VARESE .

La nostra Provincia non si fa mancare niente dal punto di vista delle proposte politico/sindacali e dell’”innovazione”. Prima il dibattito acceso sulla reintroduzione delle “gabbie salariali”, poi la pretesa di equiparare il nostro ordinamento legislativo sulle tutele individuali e collettive sui licenziamenti alla Svizzera e ora, ed è la proposta più sconcertante, la lotteria di Tigros con in palio (!?) 10 posti di lavoro.

Noi pensiamo che sia un’iniziativa totalmente sbagliata che mette sullo stesso piano un progetto commerciale e la ricerca dei posti di lavoro e che non considera che a Varese e Provincia abbiamo attualmente 30.000 lavoratori (che andrebbero maggiormente rispettati) in cassa integrazione ordinaria e straordinaria, 1500 in mobilità, centinaia di contratti a termine non confermati e 1452 aziende di tutti i settori coinvolte dalla crisi produttiva e occupazionale peggiore degli ultimi decenni.

Perché, allora un’iniziativa così sbagliata e contraddittoria? Con il “gratta e vinci” alla stregua di un prodotto qualsiasi utilizzando (con apposito regolamento) le stesse modalità di un gioco tradizionale? Perché i lavoratori dovrebbero considerare la ricerca del posto di lavoro (così difficile in questa fase drammatica) come una sorta “di ruota della fortuna”?

Perché Tigros al posto della “lotteria” non assume a tempo indeterminato i lavoratori già in mobilità, e quindi già espulsi dal ciclo produttivo? Forse i temi del lavoro oggi non assumono più una valenza culturale indispensabile per l’insieme della società e il suo sviluppo, e magari le responsabilità sono di tutti. O forse perché l’obiettivo di Tigros era un altro: ricercare una pubblicità enorme (che c’è stata) sull’iniziativa, prescindendo dalla reale necessità di assumere (a tempo determinato) e con quale orari e condizioni? 10 lavoratori.

Non è un caso che le Organizzazioni Sindacali non siano state coinvolte sul progetto, e non è un caso che si utilizzi strumentalmente la drammaticità della crisi e la necessità reale per moltissimi lavoratori di ricercare un'occupazione dignitosa e soprattutto stabile. “Meglio che niente, in tempo di crisi?”

Noi pensiamo che ci debba essere un limite rispetto a queste iniziative, pertanto chiediamo ai dirigenti di Tigros di riconsiderare la proposta prevedendo l’utilizzo dei “canali tradizionali” per le assunzioni dei lavoratori.

In ogni caso la CGIL resta disponibile ad un apposito incontro e confronto sull’argomento.

Il Segretario Generale CGIL di Varese  

Franco Stasi

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