DOPO L’ANNUNCIO DEI 1024 ESUBERI IN TENARIS
A DALMINE DOMANI ASSEMBLEE E VENERDÌ SCIOPERO.
DALL’ARGENTINA LA SOLIDARIETÀ DELL’UNION OBRERA METALURGICA
Bergamo, mercoledì 30 settembre 2009
Primo giro di assemblee, domani a Dalmine, dopo la notizia pesantissima diffusa lunedì: gli oltre 1000 possibili esuberi annunciati nel Piano Industriale 2010-2011 del gruppo Tenaris a livello nazionale, che potrebbero significare 836 posti di lavoro da tagliare nei due stabilimenti bergamaschi del gruppo, domani saranno al centro delle assemblee dei lavoratori di Dalmine dalle 12-14, dalle 14-16 e dalle 22-24 (per ciascuno dei tre turni).
Per venerdì 2 ottobre, sempre a Dalmine, è già stato proclamato dalla RSU e da FIM, FIOM e UILM uno sciopero di 8 ore con presidio a partire dalle 8.00 del mattino. Per lo stabilimento di Costa Volpino, invece, assemblee coi lavoratori mercoledì 7 ottobre e sciopero martedì 13 ottobre con un presidio.
Dall’Argentina, dove il Gruppo Tenaris ha alcuni stabilimenti, intanto, oggi è arrivata una nota di solidarietà da parte del sindacato locale, la Union Obrera Metallurgica (comunicato in allegato).
“Domani illustreremo ai lavoratori il Piano presentato dall’azienda. Il nostro giudizio è assolutamente negativo per quanto riguarda la chiusura dello stabilimento di Piombino e assai critico nei confronti degli interventi di forte ridimensionamento che si prospettano per Costa Volpino e per Dalmine” ha detto poco fa Mirco Rota, segretario generale provinciale della FIOM-CGIL. “L’impatto occupazionale porterebbe ad una riduzione degli occupati di circa un terzo in bergamasca, cioè a 836 su 2.
465 che lavorano per Tenaris nella nostra provincia, mettendo a rischio da subito le prospettive industriali di Costa Volpino. Per questo a partire dai prossimi incontri con la controparte (8, 15 e 19 ottobre) entreremo nel merito precisando i punti di contrarietà oltre alla necessità di trovare soluzioni per i lavoratori che saranno coinvolti. Siamo convinti che la difficilissima situazione che si è aperta a in Dalmine-Tenaris non sia solo un problema dei lavoratori di quella grande realtà industriale: la FIOM-CGIL è sempre più certa che serva una mobilitazione generale di tutta l’industria, da realizzarsi attraverso il coinvolgimento delle RSU e dei lavoratori all’inizio di novembre”.
“L’annuncio del Gruppo Tenaris Dalmine di oltre 1.000 esuberi e della chiusura dello stabilimento di Piombino è un atto inaccettabile da parte di una multinazionale che sta ancora facendo ingenti profitti. Ci opporremo con rigore e intransigenza a questi tagli e alla chiusura della fabbrica” ha commentato oggi Giorgio Cremaschi, segretario nazionale FIOM-CGIL, di cui è responsabile per il settore siderurgico. “La Tenaris, come altre multinazionali, deve capire che non può fare quello che vuole e che deve usare almeno una parte dei guadagni a sostegno dell’occupazione e degli stabilimenti industriali. Le decisioni di lotta assunte sono quindi solo un primo segnale che diamo all’azienda: se non tornerà indietro, il conflitto sarà ancora più duro. Governo e Confindustria si diano una mossa, visto che continuano a sostenere che la crisi è finita mentre anche le grandi aziende minacciano i licenziamenti e la chiusura delle fabbriche. Anche per questo i metalmeccanici scenderanno in sciopero in piazza il 9 ottobre”.