FILCAMS-CGIL FISASCAT-CISL
BERGAMO

Rotta la trattativa per il rinnovo dell’integrativo  GRUPPO CARREFOUR,  IL 2 GENNAIO NUOVO SCIOPERO
La protesta anche nei 7 punti vendita della bergamasca

Ristrutturazioni, disdette degli accordi aziendali e mancati rinnovi non risparmiano le corsie dei supermercati e colpiscono, anzi, anche la catena di grande distribuzione più importante in Italia. Succede nel Gruppo Carrefour (proprietario dei punti vendita GS) nel nostro Paese ma anche in Spagna, Francia e Belgio.
A Bergamo e in provincia i negozi sono 7: Caravaggio, Albano, Osio Sotto, Bergamo-Borgo Palazzo, Valtesse, Mozzo e Albino. Per i lavoratori Carrefour (anche quelli bergamaschi) il Gruppo aveva annunciato la disdetta unilaterale del contratto integrativo aziendale a partire dal 1° di ottobre. Con uno sciopero nazionale il 3 ottobre i lavoratori aveva fatto sentire la loro voce.
“Successivamente, una sentenza del Tribunale del Lavoro di Torino aveva creato uno spazio, seppur stretto, di trattativa per il rinnovo dell’integrativo, scaduto ormai da 20 mesi” spiegano Roberto Rossi, segretario generale provinciale FILCAMS-CGIL, e Diego Lorenzi della segreteria regionale e provinciale FISASCAT-CISL.
Dopo tre giornate di confronto andate a vuoto, il 23, 28 e 29 dicembre, oggi FILCAMS-CGIL, FISASCAT-CISL e UILTUCS-UIL hanno proclamato un nuovo sciopero nazionale che, in Lombardia, si svolgerà per tutta la giornata di sabato prossimo, 2 gennaio (per chi lavora su 5 giorni, si svolgerà l’8 gennaio).
“E’ ancora troppa la distanza delle posizioni aziendali rispetto alle nostre: Carrefour vorrebbe infatti sospendere la maturazione del salario variabile per due anni e fare lo stesso anche per quello fisso, per il quale stimiamo una perdita di un migliaio di euro all’anno per ciascun lavoratore che starebbe maturando questo diritto” continuano i sindacalisti. “Un altro punto controverso riguarda il trattamento economico del lavoro festivo e domenicale: la posizione dell’azienda è quella di livellare verso il basso il trattamento economico in questi casi. Carrefour intenderebbe, poi, togliere a tutti i lavoratori prima dipendenti GS e a quelli della sede centrale i permessi retribuiti aggiuntivi che derivano dalla contrattazione GS; ma anche eliminare gli accordi territoriali esistenti che regolamentano l’organizzazione del lavoro per poter avere mano libera in fatto di flessibilità. L’unica contropartita presentata dall’azienda è il mantenimento della pausa retribuita e il trattamento di malattia e infortuni: per noi assolutamente insufficiente”.
Il contratto integrativo aziendale era scaduto da 20 mesi. La disdetta era stata annunciata a partire del 1° di ottobre. Carrefour aveva, poi, emanato un vademecum aziendale, una sorta di regolamento sostitutivo che annullava premi di risultato aziendali, salari e modificava diritti acquisiti (pause durante l’orario di lavoro, …).

Bergamo, mercoledì 30 dicembre 2009
 

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