cercando di dare risposte alla “questione giovani”, ma raramente invece si cerca di trovare risposte contrattuali come invece si fa quando si parla di lavoratori o di anziani. Un Forum che nel tempo tenda ad includere un sempre maggior numero di soggetti , che crei partecipazione e che perciò riesca a proporsi come interlocutore credibile nei confronti delle istituzioni”.

Il documento che verrà prodotto da questo primo appuntamento affronterà differenti problemi che i giovani della Bergamasca devono affrontare e che spesso ostacolano il loro raggiungimento dell’autonomia.

“Sarà un documento che affronta problematiche come quello della casa, dell’accesso al credito, del diritto allo studio e della mobilità” dice ancora Seghezzi. “Sarà un documento importante perché condiviso da numerose associazioni che hanno deciso di mettersi in gioco e di cercare soluzioni pragmatiche per arginare situazioni di disagio in cui si trovano i giovani a Bergamo e non solo. Un documento che non solo chiede il coinvolgimento delle istituzioni locali ma che individua anche nell’Università un soggetto da responsabilizzare. Credo che proprio l’apertura di questo Forum possa rappresentare un punto di svolta nella maniera di affrontare con serietà e senza demagogia le politiche giovanili”.

L’iniziativa coinvolge anche lo SPI-CGIL, il sindacato pensionati. Perché? “E’ una strada tutta da costruire quella della contrattazione sociale territoriale inserendo anche capitoli per le politiche giovanili” conclude Seghezzi. “Diventa, quindi, molto importante che questa giornata sia organizzata insieme allo SPI: i giovani di ieri che affiancano i giovani di oggi, che mettono a disposizione la loro esperienza per cercare di ripristinare il naturale diritto al futuro che oggi manca, a Bergamo come nel resto del Paese. GenerAzioni appunto, generazioni diverse che insieme si muovono per cercare di rompere il guscio e dare spazio alle nuove generazioni”.

“Lo SPI-CGIL è interessato a mettere in evidenza reciproche convenienze(tra anziani e giovani): formazione sulle nuove tecnologie in cambio di compagnia, volontariato, iniziative miste nei luoghi di aggregazione sociale, sperimentando in qualche luogo attività comuni, trasmissione delle conoscenze sedimentate nella propria vita (storiche, di lavoro) alle nuove generazioni” spiega Gianni Peracchi, segretario generale provinciale dello SPI-CGIL. “Lo SPI può anche mettere a disposizione dei giovani la propria esperienza di negoziazione territoriale, ben sapendo che la titolarità delle politiche giovanili rientra, comunque, nella sfera della confederazione. Il sindacato dei pensionati può dare più che una mano: gli anziani hanno già fatto, ai loro tempi, i giovani”

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