FP CGIL LOMBARDIA

È merito della FP CGIL Medici Lombardia, e non della Giunta Formigoni, se in Lombardia ci saranno 669 nuovi medici di famiglia

 

Il 6 maggio scorso sono stati messi a concorso nella nostra Regione 669 posti di medico di famiglia.

Il 7 maggio il Presidente Formigoni dichiarava: “é un segnale importante di attenzione, per i cittadini soprattutto delle zone più disagiate del territorio, come quelle montane, il che conferma la caratteristica prima della nostra politica, che mette al centro la persona”.

L’Assessore alla Sanità Bresciani aggiungeva: “una delle linee d'azione più importanti della nostra politica sanitaria è lo sviluppo della medicina sul territorio, cioè portare le cure più vicine ai cittadini.

Il provvedimento con cui vengono reclutati i nuovi medici di medicina generale va esattamente in questo senso e contribuirà sicuramente a migliorare ulteriormente la qualità del nostro sistema”.

Ma fino ad oggi era solo la CGIL a sostenere queste posizioni contro la stessa Giunta Regionale della Lombardia. Ecco alcune doverose precisazioni:

1) Nel 1999 la Regione Lombardia siglava con i soli sindacati autonomi della Medicina Generale, FIMMG e SNAMI, un accordo con cui illegittimamente veniva diminuito il numero dei medici di famiglia sul territorio, stabilendo un rapporto che prevedeva - contrariamente a quanto avveniva nel resto d’Italia - la presenza di un medico di famiglia ogni 1500 abitanti anziché ogni 1000;

2) Nel 2006 la FP-CGIL Medici Lombardia chiedeva l’intervento dell’Antitrust che invitava la Regione ad aumentare il numero dei medici sul territorio stante l’evidente danno arrecato ai cittadini lombardi, costretti ad avere un’assistenza medica di base peggiore rispetto a quella erogata nelle altre regioni;

3) Nonostante l’intervento dell’Antitrust la Regione Lombardia, nel 2007, deliberava ancora una volta la presenza sul territorio regionale di un medico di famiglia ogni 1300 abitanti anziché ogni 1000;

4) Contro questo provvedimento la FP-CGIL Medici Lombardia ricorreva al TAR della Lombardia che, con sentenza del luglio 2008, dichiarava che anche in Lombardia, come nelle altre regioni d’Italia, ci doveva essere 1 medico ogni 1000 abitanti, fatte salve alcune eccezionali e motivate deroghe;

5) Contro la sentenza del TAR la Regione Lombardia ricorreva al Consiglio di Stato chiedendo la sospensione della sentenza stessa e ottenendo un diniego a tale richiesta;

6) Nel mese di gennaio veniva sottoscritto un nuovo accordo regionale che riconosceva il rapporto di 1 a 1000 anziché di 1 a 1300. La FP CGIL Lombardia, pur soddisfatta, si riservava di apporre la propria firma solo dopo la verifica della sua effettiva applicazione;

7) Il 6 maggio, finalmente, venivano messi a concorso 669 posti per medico di famiglia a fronte di una possibilità di inserimento di circa 1000 medici.

Signor Presidente Formigoni, la FP CGIL Medici Lombardia è soddisfatta per i 669 nuovi medici di famiglia e per il suo radicale cambiamento di posizione, che accoglie quanto finora richiesto - in solitudine - dalla FP CGIL Medici. Ma Antonio Sabato della FP CGIL Medici Regionale si chiede: “non si potevano evitare tutti questi anni di contenzioso per assicurare più celermente più medici di famiglia ai cittadini lombardi?”

Aggiunge Vincenzo Moriello, Segretario Generale della FP CGIL Lombardia: “siamo molto contenti per l’ingresso di 669 nuovi medici, ma la nostra vertenza non si ferma qui. Alcune ASL della Lombardia hanno confermato il rapporto di 1 medico ogni 1300 abitanti. In particolare ci riferiamo alle ASL milanesi, che non metteranno a concorso nuovi posti di medico di famiglia. Per questa ragione promuoveremo e sosterremo eventuali ricorsi che nel territorio di Milano dovessero essere promossi da aspiranti medici di famiglia ancora una volta esclusi dall’accesso alla medicina di base. Anche i cittadini di Milano hanno diritto ad avere più medici di famiglia e una maggiore qualità del servizio!”.

Milano, 19 maggio 2009

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