SCIOPERO DEL SETTORE CHIMICO E DELL’ENI IL 24 GIUGNO IN TUTT’ITALIA

Oggi pomeriggio a Bergamo si è tenuto l’attivo unitario in preparazione dell’agitazione
 

Bergamo, mercoledì 17 giugno 2009

Anche il settore chimico nella bufera della crisi, fra licenziamenti, aumento della cassa integrazione, mobilità, mancate conferme di contratti a tempo determinato e interinali, con pesanti ricadute sui lavoratori delle aziende d’appalto della manutenzione, della logistica e dei servizi: per questo i sindacati di categoria FILCEM-CGIL, FEMCA-CISL e UILCEM-UIL hanno proclamato uno sciopero a livello nazionale che rivendichi il rilancio del settore chimico-farmaceutico e delle attività industriali dell'Eni.

A Bergamo e in provincia il settore occupa circa 6.000 persone (ad esempio nelle tre grandi realtà industriali di Filago: la Bayer, la Bozzetto e la Dsm Composite Resins Italia).

L’agitazione, che sarà di 8 ore, si svolgerà il 24 giugno. Per il nord Italia è previsto un presidio di protesta a Milano dalle 10.00 alle 13.00 davanti alla sede di Federchimica, in Via Giovanni da Procida, 11. Per raggiungere il presidio FILCEM, FEMCA e UILCEM di Bergamo organizzano un autobus che partirà il 24 giugno al mattino (h. 8.00) dal piazzale della Malpensata (prevista una tappa a Capriate, dove sono concentrate alcune tra le realtà più significative del settore).

Proprio per organizzare la partecipazione alla protesta da Bergamo oggi pomeriggio si è tenuto un attivo unitario dei delegati delle tre sigle sindacali di categoria nella sala degli Angeli della Casa del Giovane di via Gavazzeni, alla presenza dei segretari regionali di categoria.

“Dal Governo un piano immediato di rilancio della chimica, l'Eni torni ad investire nelle attività industriali”: con queste rivendicazioni, FILCEM-CGIL, FEMCA-CISL e UILCEM-UIL, il 24 giugno denunceranno lo stato di crisi senza precedenti dell’industria chimica e la profonda riorganizzazione che sta investendo il settore farmaceutico, che rappresenta 81 miliardi di euro di fatturato e che impiega oltre 200.000 lavoratori in tutta Italia.

“La chimica in bergamasca sta soffrendo dalla metà del 2008. La crisi nel settore è arrivata tardi, ma è arrivata: si pensi che tra cassa ordinaria e straordinaria abbiamo circa 30 aziende coinvolte, con quella ordinaria in forte prevalenza” ha detto oggi dopo l’attivo dei delegati Fulvio Bolis, segretario generale provinciale della FILCEM-CGIL di Bergamo. “Lo sciopero e i tre presidi davanti alla Presidenza del Consiglio, alla sede Eni e a Federchimica hanno ragioni oggettive: Eni è il maggiore gruppo chimico del Paese e il suo azionista di maggioranza è lo Stato. Eni ha scelto di puntare sui servizi piuttosto che sulla produzione industriale. Sta tra l’altro investendo soprattutto all’estero e poco o per niente in Italia. Noi consideriamo inaccettabile che venga disperso in questo modo un patrimonio di professionalità e di conoscenza sulla chimica di base che mette a rischio tutto il sistema industriale italiano, non solo il settore chimico. Temiamo che, venendo meno la ricerca di Eni, il rischio sia quello dell’impoverimento di tutto l’apparato industriale del Paese. Per questo, sia a livello locale che nazionale abbiamo deciso di muoverci unitariamente: oggi, durante l’attivo dei delegati, tutti gli intervenuti hanno valutato positivamente l’unitarietà dell’iniziativa. A Federchimica a Milano chiederemo un maggior impegno nell’affrontare le politiche di sviluppo del settore, visto che fino ad ora, rispetto alle aziende che hanno fatto mancare gli investimenti, non ha detto nulla”.

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