LA GELMINI E I “BIDELLI”

La situazione a Bergamo, Tobia Sertori, FLC-CGIL: “Il ministro non conosce

la scuola reale. Gli ATA già puliscono e non solo, per meno di 1000 euro al mese”

Bergamo, venerdì 9 ottobre 2009

Il ministro dell’Istruzione Mariastella Gelmini lo ha detto chiaro e tondo: “Sono contraria al fatto che i bidelli non puliscano le scuole e si appaltino le pulizie all’esterno”. Sulla vicenda interviene, con un certo stupore, il segretario provinciale della FLC-CGIL, Tobia Sertori, che spiega come funzionano le cose nelle scuole italiane e in particolare bergamasche.

“L’ultima uscita del ministro Gelmini sui ‘bidelli’ conferma che il nostro ministro dell’Istruzione non conosce affatto il funzionamento della scuola e chi ci lavora. Il fatto stesso di attaccare una figura professionale defininendoli “bidelli” e associandola solo alle pulizie, è sinonimo di ignoranza rispetto all’attività che i “collaboratori scolastici” (così si chiamano) fanno ogni giorno nelle scuole pubbliche.

Siamo d’accordo che gli appalti di pulizie nelle scuole non ci devono essere. La CGIL si è sempre detta contraria all’esternalizzazione dei servizi nella scuola perché non funzionano e costano e perché determinati servizi possono essere assolti solo con personale della scuola presente mattino e pomeriggio.

Sta di fatto che in provincia di Bergamo non esistono più appalti di pulizia se non in misura residuale (solo 6 appalti ad esaurimento–Fonte Ufficio Scolastico provinciale). Si tratta di appalti ereditati dai Comuni e dalla Provincia nell’anno 2000 dopo il trasferimento del personale degli Enti Locali allo Stato.

Tra l’altro, forse non tutti sanno che i collaboratori scolastici, oltre ad occuparsi delle pulizie, sono figure a cui è assegnata l’assistenza degli alunni disabili e la loro igiene personale, la cura dei bambini nelle scuole dell’infanzia, l’accoglienza degli alunni prima dell’inizio delle lezioni, la sorveglianza durante le lezioni. Sono, poi, addetti all’assistenza e vigilanza durante i pasti, incaricati di piccole riparazioni e manutenzioni ed effettuano interventi di primo soccorso. Tutto questo per meno di 1.000 euro al mese. Forse il ministro dovrebbe dire come faranno le scuole a garantire tutti i servizi e le funzioni che i collaboratori scolastici effettuano dopo che un suo decreto ha tagliato il 17% dei posti di lavoro, mettendo a rischio la sicurezza e la sorveglianza dei minori. Signor Ministro un po’ di rispetto per i lavoratori della scuola”.

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