Dopo la firma separata del Contratto nazionale

COMMERCIO: AD UN ANNO DI DISTANZA, INTESA UNITARIA RAGGIUNTA

La FILCAMS-CGIL: “La nostra mobilitazione e la crisi hanno riportato tutti al tavolo”

 

Bergamo, mercoledì 24 giugno 2009

È passato quasi un anno dal 18 luglio 2008 quando FISASCAT-CISL e UILTUCS-UIL firmarono con Confcommercio l’ipotesi per il rinnovo del Contratto Collettivo Nazionale di Lavoro del commercio. La FILCAMS-CGIL decise di non aderire, puntando il dito contro un’intesa che contraddiceva “lo spirito unitario della piattaforma rivendicativa, sostenuta da molte iniziative e da numerosi scioperi unitari”.

Ieri sera a Roma è arrivata la firma di tutti, CGIL compresa, in calce al “Patto per il lavoro nel terziario, distribuzione e servizi” che ha sanato la firma separata dello scorso anno.

“Si è trovata una nuova intesa dopo la rottura del luglio 2008” spiega Paolo Agliardi, segretario generale provinciale della FILCAMS-CGIL. “Le questioni su cui siamo tornati sono quelle che ci stavano a cuore: il lavoro domenicale e i permessi per gli apprendisti. Sulla prima questione la nuova intesa demanda la materia alla contrattazione di secondo livello, cioè sul lavoro domenicale si dà maggior valore alla contrattazione decentrata. Per gli apprendisti, le parti vengono sollecitate ad ampliare le ore di formazione a loro destinate. Il testo di ieri non recupera solo la rottura del 2008, ma stabilisce percorsi congiunti fra le parti sociali in tema di occupazione e crisi, definisce intenti comuni, stabilisce azioni comuni in tema di politiche fiscali e contributive per agire sulla politica del Governo”.

L’intesa adottata un anno fa (e non siglata dalla FILCAMS-CGIL) era contraria all’impostazione sindacale della contrattazione decentrata a livello territoriale e/o aziendale, soprattutto sul tema del lavoro domenicale. Assegnava, infatti, un potere alle aziende di comandare il singolo lavoratore al lavoro domenicale fino a 17 domeniche all’anno. Oltre che eliminare la volontarietà del singolo lavoratore, la misura adottata non assegnava un reale potere alla contrattazione degli orari e delle aperture domenicali. Ora, la contrattazione aziendale torna centrale in merito a questo tema.

“La crisi ha investito anche i settori del commercio e dei servizi” dice ancora Agliardi. “Si è deciso di gestirla unitariamente. Le azioni di mobilitazione che nell’arco di quest’anno abbiamo organizzato hanno portato i loro frutti, dagli scioperi alla manifestazione a Roma del 15 novembre, a cui hanno partecipato anche lavoratori da Bergamo. La nostra protesta ha riportato le parti al tavolo. Lì, anche per senso di responsabilità di fronte alla crisi, le parti hanno raggiunto un’intesa”.

A Bergamo e in provincia entro il 20 luglio si terrà una consultazione informativa del nuovo accordo fra i lavoratori.

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