Comunicato Stampa

Lugano, 15.10.2009

FRONTALIERI: NO ALLO SCUDO FISCALE

 

 

Le lavoratrici ed i lavoratori frontalieri italiani non possono essere in alcun modo considerati alla stessa stregua di coloro che hanno esportato illegalmente capitali verso l’estero.

Essi contribuiscono ad incrementare la ricchezza nazionale dell’Italia sia con le rimesse derivate dai guadagni realizzati nel Paese in cui lavorano e che vengono spesi in Italia, sia attraverso i ristorni fiscali ai comuni di residenza così come previsto dall’Accordo italo-elvetico risalente al 1974.

I frontalieri, considerando che sono obbligati ad avere un conto corrente bancario in Svizzera su cui i loro datori di lavoro versano la retribuzione, non possono essere annoverati tra coloro che debbono ottemperare allo scudo e al monitoraggio fiscale così come ne sono esonerati sia coloro che operano presso organismi comunitari sia i cittadini di Campione d’Italia.

Il Presidente del CSIR Giancarlo Bosisio
Il Vice presidente del CSIR Claudio Pozzetti

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