FILT Lombardia
 

SIAMO TUTTE ROSY BINDI
 

Sig. Presidente del Consiglio, l’ultimo avvilente abuso da lei esercitato nei confronti di un’egregia rappresentante dell’opposizione italiana, la deputata Rosy Bindi, ci mostra in tutta la sua chiarezza l’opinione che lei ha delle donne e del loro mondo.
Vogliamo rammentarle, sig. Presidente, che l’era preistorica è un remoto periodo ancora oggi studiato sui libri di scuola e che c’è stata, suo malgrado, un’evoluzione che ha permesso a uomini e donne di progredire.
Comprendiamo che il processo evolutivo non l’ha mai lontanamente sfiorata e che il suo rispetto per il femminile è direttamente proporzionale alla sinuosità delle forme e alla piacevolezza dell’aspetto; sono necessari intelligenza e sensibilità per poter vedere altro in una donna.
Noi tante, piccole, grandi, belle e non belle Rosy Bindi non apparteniamo al suo harem, siamo fiere e orgogliose di essere protagoniste di un grande processo storico che ci vede in prima fila nelle battaglie culturali, sindacali, politiche, senza che il riconoscimento passi da quel suo nauseabondo concetto che riduce le donne a soggetti destinati all’appagamento del desiderio maschile.
Si guardi intorno, sig. Presidente: le donne e gli uomini che l’ascoltano quotidianamente dalle reti televisive che Lei possiede e invade vorrebbero sentire un “cogito ergo sum” nel doveroso rispetto istituzionale, data l’alta carica che ricopre e non, come sempre più spesso avviene, una sempre maggiore autopropaganda e magnificazione di sé, alternata ad una degradante concezione del femminile che si traduce in “coito ergo sum”.
Ci parli di cose vere, sig. Presidente, dei problemi che riguardano milioni di donne e uomini massacrati dalla crisi, non certo determinata dalla parte produttiva del paese e di come sostenere quantomeno un livello di sopravvivenza economica.
Ci parli di come ricostruire un’equità fiscale che faccia pagare in maniera direttamente proporzionale alla ricchezza posseduta.
Ci parli del problema abitativo e delle sue risoluzioni in materia di edilizia popolare.
Ci parli dei diritti internazionali dell’uomo (nel caso non le fosse chiaro, inteso come specie e non come genere), che lei e il suo governo state palesemente violando.
Ci parli dei precari e delle loro tutele, sig. Presidente, perché “Wilma dammi la clava” è un divertente cartoon; la realtà è altro.
Ci parli delle infrastrutture in perenne emergenza, dell’assenza di una vera politica del territorio che impedisca le catastrofi naturali, dell’ambiente devastato e violato da progetti insostenibili.
Ci parli del diritto alla libera espressione di pensiero e di parola e, se per lei è troppo complicato capire di cosa si tratta, lasci perdere. Lo sappiamo noi che cos’è!
Nel rispetto dell’intelligenza della deputata, della donna Rosy Bindi, le donne della Filt Cgil Lombardia rivendicano che indietro non si torna. Le donne, in ogni ambito della società civile e sociale, con ingegno e competenza, resistono, propongono e risolvono. Le donne, con coraggio e generosità, costruiscono reti di solidarietà e si prodigano per dare dignità a tante esistenze.
Lei, ci consenta, è un misero episodio di una storia civile e umana ben più gloriosa, la cui essenza lei non è in grado nemmeno di immaginare.


Le donne della FILT Lombardia

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