IMMIGRAZIONE – DAL CONSIGLIO GEN. ITALIANI ALL'ESTERO ELIO CAROZZ (SEGR.GEN.): "SIAMO PREOCCUPATI PER LA DERIVA CUI ASSISTIAMO IMPOTENTI NOI “CITTADINI DEL MONDO” CHE ABBIAMO CONTRIBUITO A RENDERE CIVILI E FORTI I PAESI IN CUI VIVIAMO"

"Gli italiani all’estero sono profondamente, dolorosamente, preoccupati per gli avvenimenti che si succedono e per le stesse affermazioni delle istituzioni del nostro Paese che negano la realtà dei fatti e dei diritti ! Lo affermano i rappresentanti degli italiani all'estero riuniti a Roma alla Farnesina.

Sulla questione stigmantizzano come si stia "abiurando alle dichiarazioni dei trattati internazionali che il nostro Paese ha firmato sulla protezione dei migranti ! Che si trattano bambini e donne alla stessa stregua dei delinquenti ! Che viene, soprattutto, negata l’evidenza dei processi culturali e sociali in corso ! Che mettono in pericolo la stessa coesistenza civile in nome di una malintesa “protezione” dei suoi cittadini, delle sue tradizioni, della sua cultura ! Ed al tempo stesso ci si qualifica come un grande Paese !". Sono i sentimenti espressi dal Segretario Generale del CGIE Elio Carozza in apertura dei lavori dell'Assemblea Plenaria del Consiglio generale degli italiani all'estero, a nome dell'Assise che si sta svolgendo in questi giorni al Ministero degli Affari Esteri".

Affermazioni condivise dagli oltre cento intervenuti dai cinque continenti al primo appuntamento dell'anno con il Consiglio Generale degli italiani all'estero. Un incontro fondamentale per le sorti delle politiche migratorie verso le comunità italiane d'oltreoceano: oltre tre milioni di iscritti all'Anagrafe degli italiani all'estero, chiamati ad esercitare il diritto di voto ai prossimi appuntamenti elettorali e referendari. Italiani le cui attività di promozione dell'italinità nel mondo sono state sottoposte alla pesante falcidie della Finanziaria 2009.

"Siamo preoccupati per la deriva a cui assistiamo impotenti, noi “cittadini del mondo”, che viviamo in un mondo multiculturale e multietnico, abbiamo difficoltà a capire il rifiuto di un'Italia siffatta, noi che abbiamo vissuto in passato sulla nostra pelle le stesse battaglie, i cui risultati hanno permesso l’evolversi sociale e politico dei Paesi che ci hanno accolto e che abbiamo contribuito significativamente a rendere civili e forti."

"Gli esempi del percorso difficile complesso dell'integrazione come stranieri nei diversi Paesi del mondo sono infiniti - sottolinea il Segretario Generale - siamo stati sfruttati, derisi, malmenati, osteggiati ma difficilmente rinviati in Patria.”

“Siamo scappati dalla fame, dalla miseria, dalle angherie, come la maggioranza degli immigrati che arrivano sulle nostre coste. Anche noi abbiamo speso gli ultimi risparmi per pagarci il "viaggio sulle carrette della speranza". Anche noi siamo stati "braccia da vendere" contro sacchi di carbone. Ed in quel caso a facilitare l'espatrio era il Governo" .

“Ora i nostri giovani, i giovani di origine italiana all'estero vogliono far conoscere questi percorsi, i processi di integrazione vissuti dai loro nonni, dai loro padri, perchè siano di indirizzo e di insegnamento all'Italia” conclude il Segretario Generale del CGIE, sottolineando “all’estero abbiano, in tutti i Paesi del Globo, risorse umane e know how italiani da dedicare, utilizziamoli a beneficio delle popolazioni di quei Paesi e dell'Italia. Siamo pronti a dare, come sempre, il nostro concreto contributo al Paese”.

 

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