CGIL BERGAMO

La petizione NIDIL per una pensione dignitosa a chi oggi è precario

“MANDIAMO LA PRECARIETÀ IN PENSIONE”

Martedì prossimo la raccolta firme in Piazza Matteotti

Bergamo, venerdì 18 dicembre 2009

“Persino inferiori all’assegno sociale”: così potrebbero essere le pensioni dei lavoratori che oggi sono precari, parasubordinati, insomma atipici. Lo dice Mauro Rossi, segretario generale provinciale di NIDIL-CGIL, il sindacato che tutela questa categoria di lavoratori.

A sostegno della campagna “Mandiamo la precarietà in pensione” organizzata dal sindacato a livello nazionale per rivendicare una pensione dignitosa a chi oggi è precario, NIDIL di Bergamo sarà presente in piazza Matteotti (davanti al Comune) martedì prossimo, 22 dicembre, dalle ore 10.00 alle 13.00 per raccogliere le firme che verranno inviate al Ministero del Lavoro.

“Chi ha contratti parasubordinati e maturerà la pensione nel sistema contributivo sarà ancora meno tutelato degli altri” spiega Rossi. “Un sistema di computo della pensione basato sull’entità dei contributi versati su compensi molto bassi unito a carriere frammentate e discontinue produrrà la determinazione di montanti contributivi esigui e conseguenti pensioni insufficienti, davvero inferiori all’assegno sociale. Peraltro, i lavoratori parasubordinati non hanno diritto al trattamento di fine rapporto e questo insieme ai bassi compensi diventa un impedimento alla costruzione della previdenza complementare”.

Oltre che al banchetto di martedì, sarà possibile firmare nella sede CGIL di via Garibaldi 3 (portineria e ufficio NIDIL) e in quella di Treviglio, in via Battisti 43/b.

“Occorre agire da subito per introdurre correttivi utili a ripristinare un quadro di efficacia e di equità” continua Rossi. “Per questo chiediamo che non siano applicati i nuovi coefficienti di calcolo a partire dal 1° gennaio 2010; chiediamo l’immediata costituzione della commissione prevista dal Protocollo sul welfare del 23 luglio 2007 per verificare l’incidenza che hanno i percorsi lavorativi discontinui sulle future pensioni; chiediamo l’aggancio unico dei compensi minimi dei lavoratori parasubordinati ai minimi dei Contratti Collettivi di riferimento per i lavoratori dipendenti; ma anche l’obbligatorietà della rivalsa previdenziale per i lavoratori con partita Iva iscritti alla gestione separata Inps e l’innalzamento della stessa dal 4% al 9%; e infine, chiediamo l’introduzione per legge del 4% di costo aggiuntivo a carico dell’impresa per tutte le prestazioni di lavoro parasubordinato al fine di garantire la possibilità di aggiornamento professionale e di costruzione della previdenza integrativa”.

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