LA PROPOSTA DI BANCA INTESA E LE DEROGHE AI CONTRATTI NAZIONALI:
ASSUNZIONI AL SUD, MA A RETRIBUZIONE RIDOTTA DEL 20%

Zanchi, FISAC-CGIL di Bergamo: “Altro che Cassandre e sindacato del No:ora i nostri timori rischiano di diventare realtà”

Bergamo, giovedì 22 ottobre 2009

“Ci hanno accusato di essere le solite Cassandre, di essere il sindacato del No. Ecco i risultati pratici”: Paolo Zanchi, segretario generale provinciale della FISAC-CGIL, il sindacato dei lavoratori di banche e assicurazioni, commenta così la proposta avanzata, martedì scorso, da Intesa Sanpaolo di assumere più personale nel sud Italia ma con retribuzioni ridotte fino al 20%.

Potrebbe realizzarsi, così, per la prima volta, l’applicazione della deroga ai contratti nazionali prevista dalla riforma della contrattazione siglata da alcune organizzazioni sindacali ma non dalla CGIL.

La proposta, che sta suscitando dibattito all’interno del fronte sindacale, dovrebbe riguardare circa 200 giovani lavoratori da coinvolgere in non meglio specificate “infrastrutture collocate in Puglia, Basilicata e forse Abruzzo”. Sembra che la proposta salariale di partenza preveda una riduzione dello stipendio base di apprendistato nell’ordine del 15-20%. Anche il periodo di ferie retribuite scenderebbe da 5 a 4 settimane.

“Quando la CGIL decise di non mettere la propria firma sull’accordo del 22 gennaio 2009 che riforma le regole della contrattazione, da più parti si è gridato alla solita presa di posizione del sindacato del No” continua Zanchi. “Tuttavia, anche alla luce dei fatti, compresa l’ultima uscita di Intesa Sanpaolo, la nostra posizione non può che essere condivisibile e da ritenersi lucida. Non è questione di essere le Cassandre di turno, basta invece saper leggere i testi degli accordi che ci vengono sottoposti e applicarli alla realtà per vederne tutti i risvolti negativi. Non si può accettare una riforma contrattuale che preveda deroghe peggiorative, lo abbiamo detto e lo ribadiamo anche in questa occasione”.

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