A quasi 6 mesi ì dalla firma

PROTOCOLLO VALLE SERIANA, DOVE ERAVAMO RIMASTI?
Bresciani: “Ecco i rischi, le occasioni da non perdere e le richieste d’aiuto non ascoltate”

Bergamo, venerdì 11 settembre 2009

Difficoltà strutturali tutte locali e crisi globale generalizzata da tempo stanno facendo sprofondare la Valle Seriana in un circolo vizioso in cui un’azienda dopo l’altra chiude i battenti. Il 6 aprile scorso, diversi soggetti del mondo economico bergamasco hanno deciso che era arrivato il momento di fare qualcosa. Porta quella data, infatti, il Protocollo d’intesa dal titolo impegnativo di “Progetti e programmi per il rilancio economico della Valle Seriana e delle aree di crisi della provincia”. Al tavolo, a mettere la propria firma e il proprio impegno, c’erano: Confindustria Bergamo, Imprese&Territorio, CGIL, CISL e UIL. Il contenuto del protocollo consisteva nella pianificazione di un’azione comune per il rilancio della valle.

Ora, a quasi 6 mesi di distanza, Luigi Bresciani, segretario generale provinciale della CGIL di Bergamo, parla di rischi, occasioni da non perdere e richieste d’aiuto non ascoltate.

“L’accordo sul Protocollo “Val Seriana” è stato il frutto di un lavoro “di sistema” che ha visto il contributo delle diverse organizzazioni produttive, commerciali, della cooperazione e sindacali che lavorano nel territorio bergamasco. L’intesa prevedeva (e prevede ancora oggi) il recupero di risorse economiche, la costruzione di una rete di cooperazione pubblico-privato sul territorio, il lancio di servizi di assistenza alle imprese, progetti d’impresa e investimenti in settori innovativi accompagnati da un’azione rivolta alla “flexsecurity”.

E’ stata inviata un’apposita domanda al Fondo europeo per la Mondializzazione – FEM che interviene al 65% con risorse europee ad agevolare progetti di selezione, orientamento, formazione, ricollocamento e sostegno al reddito dei lavoratori disoccupati o in mobilità che vivono situazioni di grave crisi industriale.

La domanda è stata inviata tramite il Ministero del Lavoro e da tempo attendiamo che il Ministro ci riceva. Abbiamo chiesto ai nostri parlamentari una mano per sveltire le procedure, muovendosi al livello del Ministero e della Comunità europea. Ci risulta che nessun parlamentare bergamasco della maggioranza di Governo sia intervenuto sul Ministro. Il Ministero non risponde alle nostre sollecitazioni. Ad oggi nulla è accaduto, tutto è fermo, attendiamo notizie.

Nei prossimi giorni faremo il punto tutti insieme sulla situazione attraverso una riunione della cabina di regia del Progetto Valseriana. Il rischio, rilevante, è di sprecare una grandissima occasione per sviluppare sul nostro territorio un progetto innovativo che cambi il volto produttivo della realtà bergamasca puntando alla qualità, alla riconversione produttiva, ad investimenti nei settori innovativi, ma anche nel terziario avanzato, nel turismo e nella cultura”.

Login
Webmaster CGIL Lombardia: Via Palmanova 22 - 20132 Milano | e-mail: cgil_lombardia@cgil.lombardia.it | telefono 39 02 262541 | fax 39 02 2480944 | CGIL LOMBARDIA Codice Fiscale : 94554190150 Web Privacy Policy e Cookies