9 mobilità su 71 dipendenti alla STI srl di Gorle
LA FIOM-CGIL: “BASTA CON LE AZIENDE CHE TAGLIANO SENZA TENTARE LA STRADA DEGLI AMMORTIZZATORI SOCIALI. GRAVE IL COMPORTAMENTO DI CONFINDUSTRIA CHE LE ASSECONDA”

“È scarsa responsabilità sociale verso lavoratori e territorio”

 

Bergamo, lunedì 13 luglio 2009

 

Prima è toccato alla M&M International srl di Orio al Serio, che il 2 luglio aveva annunciato 25 esuberi su 82 persone, un taglio netto senza (quasi) mai aver utilizzato ammortizzatori sociali (dall'inizio dell'anno solo 10 settimane di cassa ordinaria). Ora è la volta della STI srl di Gorle, che giovedì scorso ha annunciato 9 esuberi su 71 dipendenti “e non ha mai chiesto una sola ora di cassa integrazione” dicono alla FIOM-CGIL.

 

Si tratta della seconda procedura di mobilità avviata dopo l'incontro che il sindacato dei metalmeccanici ha tenuto con Confindustria di Bergamo sulla delicata situazione delle aziende metalmeccaniche della provincia. Nelle intenzioni, l’avvio di un tavolo di confronto sulla crisi. “Eppure nella pratica, Confindustria con le sue associate va in un’altra direzione” commenta Mirco Rota, segretario generale provinciale della FIOM-CGIL. “Entrambe le mobilità sono arrivate inaspettate e hanno colto di sorpresa noi e i lavoratori. Per questo il comportamento di Confindustria per noi è assolutamente inaccettabile. Non può avvenire che nelle sedi di confronto con le imprese si cerchi di costruire tavoli per evitare che la crisi abbia ricadute occupazionali, ma poi, nella pratica, giorno dopo giorno, le aziende tramite Confindustria aprano procedure di mobilità per licenziare. Il caso ultimo, quello della STI srl di Gorle dimostra tutta la gravità del comportamento di Confindustria”.

 

Per la FIOM-CGIL si tratterebbe di “azioni che dimostrano lo scarsa responsabilità sociale delle imprese verso i lavoratori e anche verso il territorio, e che contrastano con le affermazioni e i presupposti del confronto appena avviato in sede di Confindustria. Se si dovesse continuare su questa strada, la FIOM-CGIL sarà indisponibile ad un confronto, nei fatti, disatteso dalle procedure di mobilità aperte. Se Confindustria continuasse in questi mesi ad assistere le proprie aziende associate aprendo procedure di mobilità, si dovrà anche assumere la responsabilità di vanificare il confronto avviato oltre che di peggiorare le relazioni sindacali. Di certo, la FIOM-CGIlL, per entrambe le vicende, cercherà soluzioni che evitino i licenziamenti. Non siamo disponibili a sottoscrivere accordi sindacali che prevedano tagli, se non attraverso il criterio della volontarietà dei lavoratori”.

 

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