COMUNICATO

CGIL E ARCI

Sabato 17 ottobre, vent’anni dopo
NO AL RAZZISMO

DUE BUS DA BERGAMO PER LA MANIFESTAZIONE NAZIONALE
 

Bergamo, mercoledì 14 ottobre 2009

Vent’anni fa, il 7 ottobre del 1989 centinaia di migliaia di persone scendevano in piazza a Roma per la prima grande manifestazione contro il razzismo, in ricordo di un rifugiato sudafricano, Jerry Essan Masso, ucciso nel 1989 in provincia di Caserta.

Centinaia di associazioni laiche, religiose e di immigrati, organizzazioni sindacali e politiche, movimenti sociali ricorderanno quella prima mobilitazione con una nuova Manifestazione Nazionale Antirazzista che si terrà a Roma il prossimo 17 ottobre.

La CGIL di Bergamo e l’ARCI provinciale hanno aderito e mettono a disposizione due bus per partecipare: la partenza è prevista alle 5.30 di sabato mattina nel piazzale della Malpensata e il rientro è fissato da Roma alle 19.30. Il viaggio in bus è gratuito e va prenotato ai numeri 035.3594240 (CGIL) e 035.239565 (ARCI).

Tra le decine di adesioni, eccone alcune:

A.N.P.I., Altreconomia, ARCI, Auser, Beati i costruttori di pace, Carta, CGIL, Comune di Torino, Comunità dei Missionari Comboniani (Castelvolturno), Coordinamento Immigrati Bergamo, COSPE, Donne in Nero, Emergency, EMMAUS, FIOM–CGIL, Fortress Europe, Legambiente, Libera, Mani Tese, Master in Politiche dell'Incontro e Mediazione Culturale in Contesto Migratorio (Univ.Rm3), Municipio Roma XVI, NAGA, Redattore Sociale, Rete Radié Resch, Rete28Aprile…

L’appello del Comitato 17 ottobre, organizzatore della manifestazione nazionale:

A vent’anni di distanza, il razzismo non è stato sconfitto, continua a provocare vittime e viene alimentato dalle politiche del governo Berlusconi. Il pacchetto sicurezza approvato dalla maggioranza di centro destra risponde ad un intento persecutorio, introducendo il reato di “immigrazione clandestina” e un complesso di norme che peggiorano le condizioni di vita dei migranti, ne ledono la dignità umana e i diritti fondamentali.
Questa drammatica situazione sta pericolosamente incoraggiando e legittimando nella società la paura e la violenza nei confronti di ogni diversità