CGIL BERGAMO

Il Contratto nazionale del commercio e del terziario e la firma separata di venerdì

LE RAGIONI DEL NO

FILCAMS-CGIL: “Un'intesa negativa che introduce l'istituto delle deroghe, che indebolisce la funzione del Contratto nazionale. Sottoporre alla consultazione dei lavoratori interessati l'ipotesi di accordo”

Bergamo, martedì 1° marzo 2011

Per il rinnovo del Contratto nazionale del Commercio e del Terziario, venerdì scorso, è stato raggiunto un accordo separato: mentre la FILCAMS-CGIL ha deciso di non firmare, FISASCAT-CISL e UILTUCS-UIL hanno siglato l'intesa con Confcommercio. Il contratto in questione coinvolge circa 55 mila lavoratori a Bergamo e in provincia. Di seguito, la nota curata dalla FILCAMS-CGIL nazionale.

“L’intesa recepisce integralmente l’accordo separato sulla riforma del modello contrattuale del gennaio 2009, che la CGIL non aveva condiviso, ed anche il Collegato sul lavoro, analogamente contestato dalla CGIL.

La FILCAMS aveva chiesto fin dall’inizio del negoziato di non introdurre tali elementi di divisione, che avrebbero impedito uno sbocco unitario, rendendosi disponibile a trovare i necessari compromessi, come già fatto in tanti altri contratti rinnovati nel corso di questi mesi.

Attraverso l’intesa:

• vengono introdotte le deroghe al contratto nazionale, cioè, diversi istituti contrattuali potranno essere disapplicati nel secondo livello di contrattazione, rischiando di svuotare il Contratto Nazionale.

• È stato introdotto l’IPCA, cioè, un metodo di calcolo degli incrementi salariali, che porterà ad un aumento di 86 euro a regime, che non garantirà la difesa del reale potere d’acquisto delle retribuzioni.

• Attraverso la certificazione dei contratti individuali e l’introduzione dell’arbitrato di equità, i lavoratori saranno più esposti ai ricatti delle aziende. La FILCAMS si era resa disponibile ad un compromesso, sulla base dell’esperienza già in atto nella categoria,

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