CGIL VARESE

ANCORA UNA MORTE SUL LAVORO – OCCORRE CHE TUTTI FACCIANO DI PIU’

Il quarto incidente mortale in provincia di Varese del 2011, avvenuto mercoledì 28 settembre nella sede di Cislago della DAMA S.p.A., ci consegna ancora una pesante responsabilità come parti sociali, enti e associazioni preposti alla sicurezza sui luoghi di lavoro, in un paese civile l’obiettivo deve essere quello di ridurre a zero gli incidenti mortali, non si può continuare a morire sui luoghi di lavoro.

Ci sentiamo spiazzati da questi accadimenti perché il nostro lavoro in tema di sicurezza ha sempre rivestito carattere di priorità nella nostra attività, ma i dati ci dicono che sono in diminuzione gli infortuni lievi mentre aumentano quelli gravi e mortali.

Ancora una volta ad essere coinvolto è un lavoratore edile – settore particolarmente a rischio - e ancora una volta trattasi di un appalto, un tema costantemente alla nostra attenzione per la complicazione dell’assegnazione delle responsabilità in merito alla sicurezza tra impresa appaltante ed impresa appaltatrice.

Dei 47 infortuni mortali avvenuti in Lombardia (20% in più del 2010), 7 sono causati da caduta dall’alto e ben 4 per caduta da un tetto. Ciò indica che le imprese non si preoccupano di predisporre misure di prevenzione per questo particolare rischio e che si dovrebbe rendere obbligatoria l’installazione dei sistemi anticaduta sui tetti e sulle coperture.

L’infortunio accaduto alla DAMA , le cui responsabilità devono essere ancora accertate dalle autorità competenti, deve vedere tutti, aziende, sindacati, Enti locali Enti ispettivi, agire meglio e sempre di più con azioni di intervento mirate per arginare queste situazioni drammatiche, avendo chiaro che ogni tipo di infortunio potrebbe essere evitato.

Anche all’interno delle aziende la tutela della salute dei lavoratori deve essere una priorità strategica, ma sovente non è così. Troppo spesso la superficialità, la sottovalutazione, le inadempienze, i silenzi, prendono il sopravvento e sono proprio queste semplificazioni che aumentano i rischi per i lavoratori.

Sicuramente è necessaria una diffusione più peculiare, determinata e costante della cultura della sicurezza, perché troppo spesso viene sottovalutato il valore della prevenzione e il valore della vita umana. Soprattutto le piccole e piccolissime imprese hanno la necessità di contenere i costi e subordinano alla produzione e al profitto ogni tipo di investimento non solo monetario ma anche di tempo che riguarda la salute e la sicurezza.

Occorre investire in formazione ed in cultura soprattutto partendo dalle piccole realtà, dove le leggi vengono applicate solo sulla carta e la formazione prevista dalla legge destinata ai lavoratori è spesso sottovalutata o dimenticata.

Siamo certi che l’attenzione alla prevenzione attraverso la formazione è alta anche da parte degli organismi di vigilanza e di controllo della nostra provincia, con i quali abbiamo un rapporto di proficua collaborazione da anni, ma questi fatti dolorosi ci spingono a dire che dobbiamo fare tutti di più: aziende, sindacati, lavoratori enti preposti affinché non abbia più a succedere che si muoia di lavoro.

Varese, 30 settembre 2011

CGIL Varese Dipartimento Ambiente e Sicurezza

Oriella Riccardi, Salvatore Minardi

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