CGIL BERGAMO
BREMBO
Sulle dichiarazioni di Bombassei «Non chiudiamo in Italia», ma «lo sviluppo è altrove»
SEVERGNINI, FIOM-CGIL: “SE IL BUON GIORNO SI VEDE DAL MATTINO, AVREMO UN ‘NUOVO’ PRESIDENTE DI CONFINDUSTRIA CON UNO SPIRITO ‘COSTRUTTIVO’
Bergamo, mercoledì 19 ottobre 2011
Di seguito, la nota di Beppe Severgnini, funzionario della FIOM-CGIL che da oltre dieci anni si occupa in particolare degli stabilimenti del gruppo Brembo in provincia di Bergamo. Il sindacalista interviene a proposito delle dichiarazioni che Alberto Bombassei, presidente di Brembo, ha rilasciato alla stampa la scorsa settimana.
“Dalla stampa veniamo a conoscenza delle dichiarazioni del presidente della Brembo, Alberto Bombassei, che dice ‘Non chiudiamo niente in Italia’, ma ‘lo sviluppo è altrove’, perché ‘altrove troviamo condizioni più ospitali’. Altrove è la Polonia, e da queste dichiarazioni si deducono decisioni di Brembo che confermano le preoccupazioni dei lavoratori per il futuro in Italia. Avevamo già capito e segnalato che la parte preponderante dei suoi investimenti stava andando all'estero, sacrificando gli stabilimenti italiani. La scelta di Brembo è ormai chiara. Visto dagli stabilimenti di Mapello, però, si prova un certo fastidio di fronte all'atteggiamento di Bombassei che è intervenuto in merito al loro rifiuto del lavoro domenicale, senza ricordarsi che da marzo a luglio sono stati in fabbrica tutte le domeniche.
L'accordo a suo tempo firmato per quel periodo di lavoro domenicale è stato sottoscritto dai delegati sindacali di tutte le organizzazioni sindacali presenti a Mapello, FIOM-CGIL compresa. Ora, questa volta, rispetto ad una nuova ipotesi di accordo sullo stesso tema, nelle assemblee abbiamo detto ai lavoratori di decidere lucidamente,
secondo i loro interessi: è un fatto che l'85% degli operai interessati abbia votato no. Alberto Bombassei dovrebbe chiedersi come mai abbia incassato una bocciatura così pesante. Davvero può lamentarsi della disponibilità dei lavoratori di Mapello dopo che ad ogni richiesta ha ottenuto risposte di merito sostanzialmente positive? Si sente davvero la coscienza apposto con i lavoratori della Brembo di Mapello? La stessa politica di sviluppo che viene rivendicata sui giornali rende evidente che la direzione non ha nessuna intenzione di considerare col giusto peso il contributo che i lavoratori dei siti di Bergamo hanno dato in questi anni alla crescita del Gruppo Brembo nel mondo. Possibile che un piano industriale che prevedeva investimenti sui siti italiani (e che, lo ricordiamo, aveva come contropartita la chiusura dello stabilimento di San Giovanni Bianco) venga oggi dimenticato? In realtà sembra che le interviste rilasciate da Bombassei siano dettate da un livore contro la CGIL e la FIOM completamente fuori luogo per la storia anche recente della contrattazione nel gruppo Brembo, dal momento che in ogni realtà del gruppo si sono cercate le condizioni per costruire una contrattazione unitaria. La FIOM ha certamente contribuito a raggiungere risultati contrattuali che il voto dei lavoratori ha certificato come positivi; tutto ciò per il presidente di Brembo non conta niente evidentemente, conta di più lanciarsi in proclami che sembrano avere come solo obiettivo tentare di collocare la FIOM e la CGIL fuori dal contesto contrattuale. Se il buon giorno si vede dal mattino, avremo un ‘nuovo’ presidente di Confindustria con uno spirito ‘molto costruttivo’”.