CGIL BERGAMO
BREMBO, TERZA SENTENZA FAVOREVOLE ALL’UFFICIO VERTENZE CGIL
Di nuovo una serie di contratti a tempo determinato giudicata non correttamente motivata. È il primo caso nella sede centrale di Curno
Bergamo, venerdì 4 marzo 2011
Dopo le due sentenze dello scorso anno, la prima a giugno e la seconda ad ottobre, entrambe relative a lavoratori attivi nello stabilimento di Mapello, arriva ora una terza sentenza favorevole alla CGIL, che aveva avviato quattro cause individuali pilota contro Brembo e i suoi contratti a tempo determinato instaurati in azienda fra il 2006 e il 2008. Questa volta il caso arriva dalla sede centrale, cioè dalla Brembo di Curno, e riguarda un trentaduenne italiano al lavoro nel reparto di montaggio. Con lui Brembo ha stipulato ben sei contratti a termine, a partire dal giugno 2006. Nel luglio 2008, poi, il lavoratore è stato lasciato a casa. Anche questa volta, con una sentenza arrivata ieri, 3 marzo, il Tribunale del Lavoro di Bergamo ha dato ragione all’Ufficio Vertenze CGIL.
“Una volta rimasto senza lavoro, dopo qualche mese di attesa,” spiega Carmelo Ilardo, responsabile dell’Ufficio Vertenze della CGIL di Bergamo, “nel gennaio 2009 il lavoratore ha comunicato per iscritto a Brembo la propria disponibilità a lavorare ancora per l’azienda. A quella lettera, tuttavia, Brembo non ha fatto seguire risposta.
Quindi il lavoratore ci ha dato mandato a procedere con un ricorso legale per dimostrare l’illegittimità dei contratti”.
La prima udienza si è svolta il 10 marzo del 2010. Ad un anno di distanza, con la sentenza di ieri il Tribunale garantisce il reintegro immediato del lavoratore, come era accaduto nei primi due casi del 2010.
“Ancora una volta, il contratto del lavoratore è risultato illegittimo, visto che è stata accertata l’esistenza di un rapporto di lavoro indeterminato. Rispetto alle prime due sentenze, tuttavia” continua Ilardo, “questo lavoratore subisce le conseguenze dell’entrata in vigore del cosiddetto Collegato Lavoro. Dunque, il risarcimento in denaro, percepito dai primi due lavoratori, in quest’ultimo caso sarà rinviato a quando la Corte Costituzionale si pronuncerà, visto che la legge non è chiara su questo punto e si presta a diverse interpretazioni. Detto questo, non capiamo perché Brembo, che negli ultimi tempi ha stabilizzato una ventina di lavoratori con un positivo accordo interno, non abbai preso atto sin dall’inizio della necessità di stabilizzare anche questi lavoratori che sono stati costretti a ricorrere al Tribunale”.
Per il 10 marzo prossimo, è attesa anche la sentenza sul quarto caso pilota. In occasione del termine imposto dal Collegato Lavoro per impugnare contratti a termine “sospetti” e già conclusi, l’Ufficio Vertenze annuncia, infine, che un’altra decina di ricorsi contro Brembo si è aggiunta ai primi quattro “storici”
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