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RISCOSSIONE TRIBUTI: COMUNICATO STAMPA UNITARIO
Gli attacchi che continuano ad essere portati ad Equitalia ed al settore riscossione tributi rischiano di portare su binari sbagliati un dibattito importante, e colpevolizzare una intera categoria di lavoratori che fanno il loro mestiere partendo dalla scrupolosa applicazione delle disposizioni dettate dalla legge che regolamenta tutta l’attività di riscossione.
Essere continuamente insultati agli sportelli, messi all’indice dall’opinione pubblica, attaccati nei social network e talvolta perfino fisicamente, e comunque posti nel mirino per l’opinione pubblica, è una condizione del tutto ingiusta e insopportabile per dei lavoratori unicamente “colpevoli” di rappresentare lo Stato e gli Enti Locali nella funzione di riscuotitori delle imposte.
E tutto questo avviene in un paese nel quale l’evasione e l’elusione fiscale, tributaria e contributiva sembrano sempre più andare consolidandosi come sport nazionale. Uno Stato che ha comportamenti contradditori: da una parte usa tutte le leve gestionali e preme per il massiccio utilizzo di strumenti legislativi eccezionali per incrementare di anno in anno i volumi di riscossione per la cronica e crescente carenza di risorse, dall’altra, soprattutto in occasione di scadenze elettorali, mostra una faccia più conciliante ed accondiscendente scaricando sugli ultimi anelli della catena le responsabilità delle proprie scelte.
Occorre “fare gettito rispettando regole e diritti": ben venga il dibattito che si è aperto nelle ultime settimane, se impostato correttamente, ovvero volto a ragionare delle regole e della eventuale necessità di modificarle, perché le regole possono essere modificate, ma devono essere comunque rispettate.
L'impostazione complessiva del sistema fiscale italiano, ovvero i carichi fiscali e la loro distribuzione sulle varie fasce sociali, così come le modalità di riscossione coattiva sono e devono essere oggetto di scelte politiche precise, dovrebbero ispirarsi a criteri di equità e tenere conto della concreta situazione del paese: in un periodo di crisi,
e di maggiore difficoltà dei singoli contribuenti ad assolvere ai loro carichi tributari e contributivi possono essere decisi carichi fiscali diversi cui corrisponde, è sempre bene ricordarlo, un diverso ritorno alla collettività in termini di ampiezza della rete dei servizi che il prelievo fiscale alimenta, così come possono essere adattate ad una situazione sociale ed economica modificata sia la distribuzione dell'onere fiscale complessivo (come da anni chiedono le organizzazioni sindacali) che modalità operative di riscossione.
Il gruppo Equitalia, unitamente a riscossione Sicilia opera la riscossione di tributi e contributi su tutto il territorio nazionale per conto dello Stato e di atri Enti pubblici e, dall'avvio del suo operato, nel 2006, ha azzerato i costi di intervento dello Stato per la realizzazione del servizio (inizialmente 470 milioni di euro) ed aumentato del 130% i volumi di riscossione. Con l'intento di realizzare un ulteriore efficientamento (meno costi e migliori risultati) è in fase di avvio un importante processo di ristrutturazione di Equitalia che porterà, nell'arco dell'anno in corso, alla concentrazione delle attuali 16 società di riscossione in tre realtà.
Il nostro è un settore tutto regolato da norme di legge, nel quale la spinta al continuo efficientamento azzera i già ristrettissimi margini di discrezionalità! Non sono i dipendenti delle società di riscossione che hanno deciso di mettere in campo misure cautelari importanti e pesanti come il fermo amministrativo e le ipoteche immobiliari senza indicare un rapporto tra le somme da incassare ed il valore del bene sottoposto a tali iniziative, non sono certo i lavoratori che non hanno definito limiti (come quello sacrosanto della prima casa) alla vendita immobiliare, non sono neppure i lavoratori che non hanno ipotizzato gradualità negli interventi da concretizzare nei confronti dei cittadini morosi; per finire non sono certo i lavoratori dipendenti che hanno la possibilità di definire misure straordinarie di intervento in conseguenza della grave crisi economica che attanaglia il Paese,
o che hanno discrezionalità sulle procedure da eseguire o su quali morosi intervenire. Non dimentichiamo poi che, di fronte a situazioni che mostrino una responsabilità soggettiva, i nostri lavoratori pagano di persona, e purtroppo assai pesantemente; infatti sono assoggettati sia al controllo previsto per l’attività pubblica (Corte dei Conti) rispondendo del previsto rischio patrimoniale nei confronti dello Stato, sia di quello previsto per l’attività privata (Tribunale civile e Penale).
Non raramente sono proprio i lavoratori che si sentono frustrati dal fatto di essere costretti a perseguire il contribuente che non riesce a pagare poche centinaia di euro di debito, mentre si rendono conto che il grande evasore ha potuto utilizzare tutte le opportunità che la legge gli consente per nascondere le sue proprietà e risultare nullatenente, in barba alle cifre da capogiro strombazzate sui media in tema di accertamenti tributari. Quegli stessi lavoratori che, essendo il settore stato ingiustamente incluso, lo scorso anno, fra le realtà destinatarie di precise misure anticrisi, sono assoggettati al blocco, per tre anni, di tutti i trattamenti economici .
Ogni cittadino ha diritto a norme e procedure di legge eque e che in generale rispettino i diritti, ed ha il dovere di rispettare tali norme. Come lavoratori del settore riscossione tributi abbiamo il non facile compito di realizzare una fiscalità ed una riscossione rispettose delle esigenze e dei diritti dei contribuenti, nell'ambito delle norme di legge che tale servizio disciplinano. All'interno di una corretta discussione rispetto a regole e diritti, come Organizzazioni Sindacali rappresentative del settore rivendichiamo, per il personale addetto ad un servizio essenziale per la vita di un paese, il diritto a regole chiare ed a ricevere la formazione necessaria, le tutele adeguate alla rischiosità del suo operare e la giusta motivazione in termini di riconoscimento professionale, di retribuzione e di adeguamento di tale retribuzione al variare del costo della vita.
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