CGIL BERGAMO
Sull’intesa interconfederale fra Confindustria e CGIL, CISL e UIL
BRESCIANI, CGIL DI BERGAMO: “UN BUON ACCORDO, TORNA AL CENTRO IL CONTRATTO NAZIONALE”
Bergamo, giovedì 30 giugno 2011
Di seguito, la nota di Luigi Bresciani, segretario generale CGIL di Bergamo, sull’accordo interconfederale siglato con Confindustria, CISL e UIL in tema di contratti e rappresentanza.
“L’accordo interconfederale con Confindustria e l’intesa tra CGIL, CISL e UIL sono due buoni accordi. Di quest’ultima non dimentichiamo il punto di partenza: sul piano delle relazioni sindacali con CISL e UIL, dal 2009, eravamo di fronte all’assenza di regole che ci permettessero di verificare con i lavoratori l’esito della contrattazione. Ora si è fatto un passo avanti. L’intesa richiama in gran parte l’accordo del 2008 con una significativa innovazione: si va al confronto con i lavoratori anche a fronte di opinioni diverse fra le Organizzazioni sindacali. L’accordo conferma la consultazione dei lavoratori delle piattaforme (confederali e dei contratti nazionali di categoria) sia nella fase dell’approvazione che nella fase della conclusione degli accordi. Abbiamo finalmente delle regole che ci permettono di esercitare la democrazia nel rapporto con i lavoratori.
In merito all’accordo con Confindustria l’elemento centrale che viene ribadito è che il contratto nazionale è la fonte primaria delle norme che si determinano ai livelli successivi. È cioè il contratto nazionale che decide cosa succede agli altri livelli della contrattazione (territoriale o aziendale). La Fiat voleva cancellare il contratto nazionale e questo non c’è nell’accordo, come non c’è nessuna interferenza con le cause in corso volute dalla FIOM contro la Fiat.
È
È stata invece fermata la deriva che stava portando alla destrutturazione dei contratti. Per quanto riguarda gli accordi aziendali l’accordo prevede che essi siano efficaci e vincolino CGIL, CISL e UIL all’interno dell’azienda, se approvati dalla maggioranza dei componenti delle RSU elette nell’azienda. Dove ci sono le RSA è obbligatoria la consultazione dei lavoratori. È chiaro che la CGIL il voto dei lavoratori lo chiederà sempre. In attesa dei rinnovi dei contratti nazionali che stabiliranno quali sono le materie delegate al livello aziendale, sono possibili intese, a livello aziendale, a fronte di crisi e di investimenti significativi su questioni attinenti l’organizzazione del lavoro e gli orari, solo se c’è il consenso di CGIL, CISL e UIL territoriali e delle RSU. È un chiaro no alle intese separate. I contratti aziendali che definiscono clausole di tregua sindacale per garantire l’esigibilità degli impegni assunti sono vincolanti per il Sindacato, non per i singoli lavoratori.
L’accordo prevede inoltre la certificazione della rappresentatività delle Organizzazioni sindacali misurata attraverso il numero degli iscritti rilevati dall’Inps e certificati dal CNEL e i consensi ottenuti nelle elezioni delle RSU. Ciò sancisce che è anche il voto dei lavoratori che decide il livello della rappresentatività di ogni Organizzazione sindacale.
La segretaria nazionale della CGIL Susanna Camusso ha dichiarato di aver chiesto a CISL e UIL di aprire un percorso di consultazione dei lavoratori sull’accordo sottoscritto e ha dichiarato che, in ogni caso, la CGIL avvierà nei tempi e nei modi che deciderà il Direttivo nazionale della CGIL del 11-12 luglio, la consultazione dei propri iscritti. Per discutere dei contenuti dell’accordo la CGIL di Bergamo convocherà il proprio Direttivo provinciale il 15 luglio”
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