COMUNICATO STAMPA (FILT-CGIL): PRESENTATA INCHIESTA SULLE STAZIONI “NON È UNA STAZIONE PER PENDOLARI”. NINO CORTORILLO: L’AUMENTO DELLE TARIFFE TENGA CONTO DELLA QUALITA’ DELLE STAZIONI.

Questa mattina sono stati presentati i dati dell’indagine “NON È UNA STAZIONE PER PENDOLARI” effettuata dalla FILT – CGIL Lombardia su un campione di stazioni lombarde ad alto utilizzo pendolare..

L’inchiesta condotta svela attraverso i numeri quello che quotidianamente è sotto gli occhi dei moltissimi pendolari milanesi e lombardi che usufruiscono del trasporto ferroviario e dei lavoratori delle ferrovie.

Lo stato delle stazioni lombarde sulle linee che abbiamo monitorato presenta situazioni differenziate con punte negative di fatiscenza e di vero e proprio degrado. Una situazione che richiederebbe un investimento reale affinché le stazioni possano diventare punti di riferimento per chi ha scelto di usufruire del trasporto pubblico.

Alcuni dati allarmanti chiariscono la situazione: circa il 50% delle stazioni monitorate non è dotata di una sala d’attesa idonea ad ospitare i pendolari che per ogni tipo di esigenza avessero necessità di sostare. Nei casi in cui essa è presente risulta non avere standard minimi di accoglienza con vere e proprie punte di degrado persino con una significativa presenza di rifiuti. Su alcune tratte la valutazione rilevata dimostra che circa il 75% delle sale d’attesa risulta essere visibilmente sporco. Circa un terzo (30%) delle sale d’attesa rilevate su alcune tratte risulta essere danneggiata e con graffiti estesi lungo le pareti.

A questo si aggiungano i danneggiamenti registrati in circa il 60% dei sottopassi lungo la linea Milano – Lecco.

 

I dati parlano da soli. In alcune tratte si registra nel 46% delle stazioni l’assenza della segnaletica direzionale, sufficiente ad orientare i viaggiatori. È stato rilevato che il 100% delle stazioni non espongono tariffari regionali. Il 100% delle stazioni non dispongono di info point turistici, neppure di tipo automatico. Questo nemmeno a Cadorna che è stato per 12 anni il punto d’arrivo da Malpensa. Nel 62% delle stazioni manca una mappa della rete ferroviaria indispensabile per muoversi tra una linea ed un’altra. In nessuna stazione monitorata è presente un distributore di depliant informativi sulla rete ferroviaria. L’impressione che si ha, è che la rete ferroviaria sia organizzata solo per chi compie lo stesso tratto tutti i giorni e che quindi “per esperienza” ha le informazioni minime purché gli orari dei treni non cambino o non ci siano variazioni. L’esatto contrario di quello di cui avrebbe bisogno una città come Milano che si appresta a ricevere le milioni di persone che approderanno in Lombardia per raggiungere Expo 2015

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