FUNZIONE PUBBLICA LOMBARDIA
Solidarietà alle lavoratrici e ai lavoratori delle case di riposo in sciopero nel territorio di Cremona il 1° agosto
Lunedì 1° agosto p.v. le lavoratrici e i lavoratori delle case di riposo del territorio di Cremona scioperano per rivendicare la dignità del loro lavoro e rigettare i tentativi di nascondere problematiche e responsabilità più complesse in capo ai gestori.
Il tentativo di banalizzare i problemi economici, che pur ci sono, attraverso la scorciatoia del ricorso al contratto di lavoro UNEBA che riduce del 20% lo stipendio medio attuale di 1.000 € a parità di qualifica, serve solo a scaricare sui lavoratori le responsabilità gestionali di chi non ha saputo intervenire per una corretta ed equilibrata gestione. Orientamento che di fatto non andrà a beneficio degli utenti e delle famiglie che continueranno a pagare le stesse rette, quando non le vedranno aumentare.
Al tentativo di imputare al costo del lavoro le responsabilità dei problemi di bilancio, si risponde che l’attuale costo del lavoro nella provincia di Cremona ha favorito la definizione di rette competitive con il resto della Lombardia, mantenendo standard di qualità particolarmente elevati.
Invece che intervenire sugli sprechi, sulle consulenze, sugli apparati e sulla disorganizzazione che generano perdite quotidiane, si sostiene che il sistema ha bisogno di abbassare il costo del lavoro con effetti prevedibili ed efficaci definiti in un periodo minimo di 15 anni.
In preparazione allo sciopero del Comparto Socio Sanitario Assistenziale del 1° agosto CGIL CISL e UIL di categoria hanno messo in campo iniziative, con la partecipazione dei pensionati, che prevedono volantinaggi di sensibilizzazione preso la cittadinanza per rappresentare i motivi della protesta sindacale.
L’iniziativa punta a contrastare le scelte delle RSA di Pandino, di Ribecco, la Benefattori Cremaschi di Crema e l’Azienda Cremona Solidale di Cremona.
Per quest’ultima si dichiara una forte contrarietà alla privatizzazione messa in campo dall’Amministrazione comunale che rincorre orientamenti particolari dell’attuale Direttore Generale supportato dal CdA.
Per le altre si richiamano i cittadini a una maggiore consapevolezza delle problematiche, ma soprattutto si richiamano i Consigli di Amministrazione e i Consigli Comunali che li ha nominati al senso di responsabilità partecipativa che il loro ruolo richiede in considerazione della particolarità dei servizi erogati e dei suoi fruitori, al fine di rispettare la centralità della persona e le sue condizioni di fragilità.
La presa di distanza adottata da altre strutture del territorio rispetto a questo forzato orientamento lasciano ben sperare sulle possibilità di una soluzione positiva.
Le Federazioni Regionali FP CGIL-FP CISL UIL FPL Lombardia esprimono solidarietà alle lavoratrici e ai lavoratori auspicando una positiva soluzione della vertenza, finalizzata a caratterizzare la qualità dei servizi e le condizioni di lavoro a favore degli utenti e dei cittadini.
Milano, 29 luglio 2011