PRECARI E “SANATORIA SALVA-IMPRESE”: SCADUTO IERI IL TERMINE PER IMPUGNARE I CONTRATTI GIÀ CONCLUSI

L’Ufficio Vertenze CGIL di Bergamo: “Impugnati 75 contratti fra cui alcuni in Brembo, McDonald’s, Gewiss, Italcanditi, ABB Sace, Sacbo, Poste Italiane, …”

Bergamo, martedì 25 gennaio 2011

Con la giornata di domenica, 23 gennaio, si è concluso il periodo utile che permetteva di impugnare vecchi contratti che fossero a termine, a progetto o in somministrazione e “sospetti”, cioè dalla legittimità non proprio solida. Nelle ultime settimane la CGIL, anche nella provincia di Bergamo, ha cercato di diffondere il più possibile la notizia del “termine capestro” deciso sulla base della nuova legge sul lavoro approvata il 19 ottobre scorso, cioè il “Collegato lavoro”. Con essa si introduce, d’ora in poi, il termine di 60 giorni per poter impugnare i contratti illegittimi, cioè due mesi a partire dall’ultimo giorno di lavoro. Per i contratti già conclusi prima dell’entrata in vigore della legge si prevedeva la possibilità di impugnarli, appunto, entro e non oltre il 23 gennaio 2011.

 

“Si sono rivolti a noi circa 100 lavoratori e abbiamo impugnato 75 contratti” ha spiegato poco fa Carmelo Ilardo, responsabile dell’Ufficio Vertenze della CGIL provinciale. “Una ventina in somministrazione, 35 a tempo determinato e 20 collaborazioni. Mi duole dover constatare che la legge ha ottenuto gli effetti che intendeva ottenere: in primo luogo mettere la pietra tombale sui contratti pregressi (con l’unica speranza nei ricorsi della CGIL presso la Corte Costituzionale), in secondo luogo spingere alla rinuncia dell’impugnativa: per un lavoratore precario, infatti, aprire una vertenza significa tagliare i ponti definitivamente col datore di lavoro, precludendosi la speranza di essere richiamato a lavorare, seppur in maniera precaria. Tuttavia, l’aspetto positivo dello sforzo delle ultime settimane è che abbiamo creato un varco nella cortina molto rigida di grandi aziende bergamasche, alcune delle quali utilizzano il lavoro precario per la normale organizzazione del lavoro. Abbiamo aperto vertenze individuali contro, ad esempio, Brembo, McDonald’s, Gewiss, Italcanditi, ABB Sace, Salumificio Beretta, Poste Italiane, Schneider, Leroy Merlin, Colombo Design, Sacbo, Siac spa, Indesit”.


Di seguito i casi più classici di illegittimità di un contratto a termine secondo quanto rilevato dall’Ufficio Vertenze CGIL di Bergamo.

Se il contratto a tempo determinato e di somministrazione:

- non riporta nessuna motivazione per l’assunzione;

- riporta una motivazione ma è molto generica (punte di attività, motivi tecnici, motivi organizzativi, aumento di commesse, sostituzione di personale in ferie, malattia senza indicazione di chi, …);
- se il lavoratore viene destinato a mansioni diverse e luoghi diversi da quelli indicati dalla motivazione;
- se le mansioni che svolge sono diverse da quelle per cui è stato assunto;

- se il contratto viene prorogato più di una volta (6 volte per la somministrazione) e la somma di contratti e proroghe supera i 36 mesi.

Nel contratto di collaborazione e/o progetto e di associazione in partecipazione:

- se la causale del progetto non è rispettata e si svolgono lavori diversi da quelli indicati;

- se il progetto (o la collaborazione) è identico all’attività ordinaria svolta dall’azienda;

- se il lavoratore non ha autonomia gestionale, di mezzi e di orari;

- se il lavoratore riceve ordini e richiami se non addirittura provvedimenti.

 

D’ora in avanti ricordiamo che è possibile impugnare un contratto a termine entro 60 giorni dall’ultimo giorno di lavoro.

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