CGIL BERGAMO

Il Pirellone e la fusione fra ospedali

ACCORPARE L’AZIENDA OSPEDALIERA DI TREVIGLIO COI RIUNITI DI BERGAMO?

La nota di Orazio Amboni, responsabile del Dipartimento Welfare della CGIL di Bergamo

Bergamo, lunedì 12 settembre 2011

Sull’eventualità che il Pirellone tagli i posti dei super-manager e proceda alla fusione tra aziende ospedaliere (che porterebbe all’accorpamento di quella di Treviglio coi Riuniti di Bergamo) interviene con una nota Orazio Amboni, responsabile del Dipartimento Welfare della CGIL di Bergamo.

“L’anno scorso, sempre d’estate, col caldo, la proposta era stata di fondere le tre aziende ospedaliere (Bergamo, Seriate, Treviglio) in un’unica azienda. Dopo il cancan sulla stampa, non se ne è fatto né detto più nulla. Ora la proposta è di accorpare l’azienda ospedaliera di Treviglio ai Riuniti di Bergamo (ne parla oggi anche il Corriere della Sera). Questa volta la motivazione è il risparmio sugli stipendi dei direttori. Una motivazione semplicemente ridicola. Se è vero che gli stipendi dei manager sanitari sono elevati è altrettanto vero che con l’ultima trovata il risparmio sarebbe irrisorio. Un’Azienda Ospedaliera come Bergamo più Treviglio avrebbe numerosi presidi ospedalieri (Bergamo, Treviglio, Romano, Calcinate, San Giovanni Bianco) più varie unità operative e ambulatori sparsi nel territorio; per essere gestita richiederebbe uno staff manageriale esteso, direttori di presidio, responsabili di area, ecc. tutti manager con stipendi che, se non arrivano ai 180-200mila euro all’anno, raggiungono cifre di poco inferiori. L’operazione porterebbe sì e no ad un risparmio di 100-200mila euro. Per farsi un’idea dell’ordine di grandezza basti sapere che per i ricoveri si spendono circa 500.000.000 di euro, per la specialistica circa 160.000.000, per la farmaceutica circa 190.000.000. È chiaro che basterebbe un piccolo segnale sui ricoveri inappropriati o sui farmaci (per non parlare della prevenzione) per risparmiare molto di più e meglio.

Ormai da qualche anno le rituali delibere sulle “regole di sistema” propongono “dipartimenti regionali”, coordinamenti interaziendali sovra-provinciali, accordi a livello regionale per coordinare gli acquisti di tecnologia costosa, ma non si è mai visto nulla di realizzato perché – in un sistema basato sulla competizione – ogni azienda va per la sua strada e, se riesce, cerca di far concorrenza alle altre con macchinari nuovi e nuove prestazioni. E, in questo contesto, il ruolo di regia dell’ASL non l’ha mai visto nessuno. D'altronde, difficilmente sarebbe possibile vederlo, visto che ogni Azienda e ogni Direttore Generale si rapporta direttamente con il Pirellone. Se l’operazione di accorpamento dovesse andare in porto (per motivi di propaganda e non certamente per il risparmio) allora sarebbe forse meglio pensare ad un accorpamento Seriate-Treviglio, orientato alla territorialità, e lasciare i Riuniti alla loro specifica vocazione prevalentemente orientata all’emergenza e all’alta specialità”.

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