CGIL – CISL – UIL Frontalieri
02 settembre 2011

Frontalieri e ricadute nel mercato del lavoro ticinese della sopravvalutazione del franco svizzero

La situazione della finanza mondiale che vede, di fronte ad una speculazione diffusa sull'Euro, una corsa verso i beni rifugio come l'oro e soprattutto il Franco svizzero, vede ovvie ricadute anche nel mercato del lavoro interregionale.

La parità di cambio sfiorata tra la moneta europea ed il franco porta a dirette conseguenze sulle esportazioni di prodotti svizzeri all'estero che oggi appaiono meno competitivi dal punto di vista del loro costo.

Nasce quindi una ennesima situazione di crisi che scatena le più varie iniziative per ridurre o almeno ridimensionare i costi di produzione.

Per contro, a causa del cambio attuale, gli stipendi dei lavoratori frontalieri italiani, convertiti in Euro, sono aumentati; la presenza di un cambio favorevole ha scatenato da più parti alcune proposte per ridurre le sole retribuzioni dei lavoratori frontalieri, arrivando persino alla proposta di pagare tali retribuzioni non più in Franchi svizzeri ma in Euro, oppure di stabilire un tasso fisso di cambio in maniera artificiosa.

Le Organizzazioni sindacali italiane sono contrarie a questa pratica volta esclusivamente a cercare di ridurre i costi aziendali creando all'interno delle imprese ticinesi una evidente situazione di dumping salariale. Le retribuzioni del lavoro non devono dipendere dalla nazionalità degli operai ma esclusivamente dalle capacità, dalle competenze e dalle mansioni assegnate.
La distinzione fra ticinesi e frontalieri con differenze di paga rappresenta una pericolosa deriva discriminatoria del mercato del lavoro, oltretutto con effetti controproducenti per l'assunzione di ticinesi a causa del dumping.

segue >1|2
Login
Webmaster CGIL Lombardia: Via Palmanova 22 - 20132 Milano | e-mail: cgil_lombardia@cgil.lombardia.it | telefono 39 02 262541 | fax 39 02 2480944 | CGIL LOMBARDIA Codice Fiscale : 94554190150 Web Privacy Policy e Cookies