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CGIL BERGAMO
Le misure probabilmente contenute nel Decreto Sviluppo
BRUNETTA E LE DICHIARAZIONI SUI CERTIFICATI
Chiari, FILLEA-CGIL: “Lo sviluppo in edilizia non si raggiunge a suon di semplificazioni o slogan propagandistici, ma mettendo a disposizione finanziamenti per aprire i cantieri delle grandi opere”
Bergamo, martedì 27 settembre 2011
Anticipando alcune misure che saranno contenute nel Decreto Sviluppo, il ministro della Pubblica Amministrazione Renato Brunetta ha detto che a procurarsi certificati come quello antimafia o come il Durc, il Documento unico di regolarità contributiva, “siano le pubbliche amministrazioni al loro interno, senza più vessare imprese e cittadini”. In sostanza l’obiettivo sarà quello di eliminare i certificati nei rapporti con la Pubblica Amministrazione per sostituirli con l’autocertificazione e l’acquisizione d’ufficio.
La nuova misura ha destato dubbi e reazioni. Di seguito, la riflessione di Angelo Chiari, segretario generale provinciale della FILLEA-CGIL di Bergamo.
“Il Documento unico di regolarità contributiva per l’edilizia, cioè l'attestazione dell'assolvimento, da parte dell'impresa, degli obblighi legislativi e contrattuali nei confronti di INPS, INAIL e Cassa Edile, non è un documento inutile e burocratico che appesantisce le procedure. Tra l’altro, vorrei sottolineare, che si chiama Documento “unico” perché già ora il cittadino non è costretto a chiedere certificati diversi a INPS, INAIL e Cassa Edile, i quali già dialogano tra loro sulla pratica. Il cittadino richiede alla sola Cassa Edile di avere il Durc,
non necessariamente presentandosi agli uffici, ma anche solo tramite e-mail. Spetta, poi, alla Cassa Edile spedire il Documento all’impresa. Il Durc, vogliamo ripeterlo, contiene i risultati delle verifiche effettuate parallelamente da INAIL, INPS e Cassa Edile sulla posizione contributiva dell'impresa. Se il giudizio è negativo anche per uno solo dei tre enti, si dichiara l'irregolarità dell'impresa stessa. È uno strumento importante e prezioso che va anzi migliorato, legandolo al concetto della congruità, cioè della corrispondenza tra costo dell’opera e numero di lavoratori impiegati per realizzarla, come da tempo il sindacato chiede. Per la sua storia e per l’importanza che ha, non deve venire in nessun modo depotenziato: ha una funzione rilevante, ad esempio, nel contrastare la concorrenza sleale tra imprese, spesso fondata su lavoro nero e caporalato, a danno delle imprese virtuose. Le parti sociali stanno discutendo (e la trattativa è già molto avanzata) in merito all’introduzione nel settore edile di un ulteriore strumento importante, a fianco del Durc: si tratta della patente a punti, che premierà, in fase di partecipazione ad appalti e finanziamenti pubblici, le imprese più rispettose delle normative in materia di sicurezza del lavoro e di organizzazione tecnico-professionale interna. Insieme al Certificato anti-mafia, il Durc costituisce una garanzia in più contro le infiltrazioni mafiose anche sul nostro territorio: abbiamo forti dubbi che l’autocertificazione e l’acquisizione d’ufficio non li indeboliranno. Né l’uno né l’altro devono essere modificati. Se il Ministro Brunetta intende davvero inserire queste misure nel DL Sviluppo, sappia che la crescita in edilizia non si raggiunge a suon di semplificazioni o slogan, ma mettendo a disposizione finanziamenti, soldi veri, per aprire i cantieri delle grandi opere”.
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