Brescia, 10 maggio 2011

 

Bassano Bresciano,  gli Amministratori discriminano (discriminavano)
E perdono tempo e soldi

Nei mesi scorsi ci sono state le lettere, gli inviti a fare un passo indietro da parte prima di Asgi e Fondazione Piccini, poi anche dell'Unar (Ufficio anti discriminazioni del Dipartimento Pari Opportunità della presidenza del consiglio) e della prefettura.
Tutto Inutile, l'Amministrazione di Bassano Bresciano si è ostinata nel mantenere in vigore l'ordinanza che introduceva limiti di reddito agli immigrati non comunitari per avere la residenza e il bando per l'assegnazione di lotti residenziali di proprietà del Comune con il requisito aggiuntivo del possesso della carta di soggiorno o di altro documento equivalente da almeno 10 anni. Due provvedimenti discriminatori appunto, che il Comune ha deciso di togliere solo a pochi giorni dall'udienza in tribunale, conseguenza del ricorso presentato da Asgi e Fondazione Piccini.
Ieri il giudice di Brescia Elisabetta Sampaolesi ha depositato la sentenza con la quale si dice che l'oggetto del contendere non c'è più (i due provvedimenti sono stati tolti). Ha però anche ribadito che questi sono discriminatori (facendo riferimento a sentenze analoghe che ci sono state per ordinanze fatte a Chiari, Ospitaletto e Montichiari) e ha stabilito che il Comune dovrà pagare 1.750 euro per le spese processuali.
Soddisfatti per la retromarcia del Comune, resta il rammarico che questa sia avvenuta solo dopo aver effettuato il ricorso. Sprecando inutilmente tempo e denaro della collettività.

Camera del Lavoro di Brescia
 

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