L’ACQUA PUBBLICA NON SI TOCCA – PRESIDIO PARTECIPATO DAVANTI ALLA SEDE DEL CONSIGLIO PROVINCIALE DI MONZA E BRIANZA.

 

Ieri giovedì 12 maggio durante la seduta del Consiglio provinciale di Monza e Brianza si è tenuto contemporaneamente un presidio molto partecipato (visto il giorno e l’orario dalle 15.00) di cittadini, giovani, donne e lavoratori delle aziende del settore idrico che hanno animato la via Grossi, con slogan, volantini e “speeker corner”.

Tale bella iniziativa democratica e fantasiosa, ha costretto la giunta provinciale a ricevere una nostra delegazione qualificata e determinata, facendo scaturire un incontro con l’assessore Sala, dove il Comitato ha chiesto con fermezza il ritiro della delibera in attesa dell’esito referendario del 12 e 13 giugno.

Infatti,verso le 17:00 il Comitato per il Referendum di MB viene invitato ad un incontro dall’assessore provinciale Fabrizio Sala. Durante l’incontro il Comitato ha ribadito tutte le perplessità di metodo e di merito sulla delibera che di li a poco sarebbe andata in votazione. In particolare è stato fatto notare che nella delibera il preambolo si riferisce ad una legislazione sottoposta a referendum e dunque suscettibile di ulteriore modifiche.

Non essendoci in una materia così delicata una legislazione chiara e stabile, il Comitato ha così motivato la richiesta di stop al provvedimento. L’unica disponibilità ottenuta che la parte più delicata degli affidamenti avverrà successivamente al Referendum, ma pensiamo che a quel punto la partita sarà ancora tutta aperta, in relazione al fatto che gli appetiti dei privati e delle lobby finanziarie sono notevoli introno al Ciclo Idrico Integrato della Brianza e che attraverso l'uro blu, costoro si assicurerebbero una rendita vitalizia ai danni dei cittadini, della qualità del servizio, innalzando le tariffe e falcidiando l'occupazione nel settore.

Continueremo a monitorare l’attività dell’ATO e l’azione dei Sindaci, tentando di far capire loro che con l'applicazione delle norme regionali vigenti, il ruolo dei sindaci verrebbe espropriato ,demandando le decisioni a un organismo non meglio precisato, composto da cinque membri , il quale assumerà un ruolo da vero padrone, alla faccia del fantomatico federalismo municipale.

Noi siamo sicuri che il 12 e il 13 giugno la maggioranza del paese dirà con chiarezza che l’acqua è un bene pubblico e non può essere privatizzato, cosi come gli altri beni comuni: territorio, ambiente, scuola, ricerca, ciclo dei rifiuti assistenza alle famiglie.


il Comitato Referendum 2 Sì per l'Acqua Bene Comune, 1 Sì per fermare il nucleare di Monza e Brianza

 

Monza 13/05/2011
 

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