CGIL BERGAMO

Dopo il nuovo affondo di Berlusconi

APPELLO DELLA FLC-CGIL DI BERGAMO A TUTTI I GENITORI, DOCENTI,  NON DOCENTI, STUDENTI E CITTADINI: “DIFENDETE LA SCUOLA PUBBLICA ITALIANA”

Bergamo, lunedì 18 aprile 2011

Dopo il messaggio inviato a Padova ad una riunione dell’Associazione nazionale delle mamme da parte del premier Silvio Berlusconi il 16 aprile scorso, ecco di seguito una nota della FLC-CGIL con un vero e proprio appello lanciato da Tobia Sertori, segretario generale provinciale di categoria.

“Rivolgo un accorato e preoccupato appello a genitori, docenti, non docenti, studenti, alla società civile, agli intellettuali, alle associazioni professionali. Il silenzio è complice di chi, come il premier Berlusconi, offende non solo gli insegnanti della scuola pubblica italiana, ma offende profondamente tutti i genitori e gli studenti che l’hanno frequentata e la frequentano.

L'ennesima offesa, bugia e meschinità di chi dovrebbe essere il difensore della scuola della Repubblica e che, in qualità di Primo Ministro, dovrebbe garantirne la qualità attraverso investimenti e valorizzazione, è di una gravità e di una pericolosità inaudita. Così giudichiamo, infatti, l'affermazione fatta il 16 aprile dal premier Berlusconi, il quale ha detto che “i genitori oggi possono scegliere liberamente quale educazione dare ai loro figli e sottrarli a quegli insegnamenti di sinistra che nella scuola pubblica inculcano ideologie e valori diversi da quelli della famiglia”. Frasi che portano con sé il rischio evidente di creare non una scuola libera, laica, pubblica (la scuola della nostra Costituzione), bensì una scuola di un unico pensiero, di indottrinamento, di partito unico; una scuola di un regime che possa educare i futuri cittadini come sudditi obbedienti, cresciuti senza libertà di critica e di opinione.

Lo Stato Italiano recluta i propri docenti senza chiedere né tessera di partito, né a quale religione appartengano, né se siano iscritti al sindacato, ma tramite pubblici concorsi e graduatorie pubbliche.

E cosa dire di quei parlamentari di Governo, con a capo la Carlucci, che chiedono una Commissione d'inchiesta sui libri di storia nelle nostre scuole?

Qualcuno si ricorda dei libri bruciati molto tempo fa (ma non così troppo lontano) perché non consoni al pensiero di chi governava allora e cosa ha significato la cancellazione della libertà di stampa e di pensiero?

Rivolgo a tutti tre domande.

A quali valori e ideologie si riferisce il premier Berlusconi?

A quale scuola pensa il premier Berlusconi: alla scuola privata, di partito, confessionale,....?

A che tipo di insegnanti futuri pensa il premier: obbedienti, istruiti a comunicare l'unico e vero e giusto pensiero di chi governa?

Temo per questo Paese un declino, temo per il futuro dei miei figli, temo il ritorno ad un non senso civico e ad una società violenta non più disposta al dialogo, al confronto e al reciproco rispetto.

È necessario che le intelligenze, le coscienze si risveglino e rispondano con parole, azioni e partecipazione per difendere ciò che è più importante per un Paese civile e democratico: una scuola e un'istruzione libera per tutti e dove l'insegnamento è libero nel rispetto di tutti gli alunni/studenti”.

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