IL SEGRETARIO GENERALE CGIL DI BERGAMO BRESCIANI, L’ARTICOLO 8 E LE DICHIARAZIONI DEGLI ALTRI SINDACATI

Bergamo, venerdì 9 settembre 2011

Qui di seguito, la nota di Luigi Bresciani, segretario generale provinciale della CGIL di Bergamo, sull’articolo 8 della Manovra Finanziaria e sulle dichiarazioni di FIM-CISL, CISL e UIL.

“Ho letto le dichiarazioni fatte alla stampa dal segretario della FIM-CISL di Bergamo e le dichiarazioni di dirigenti autorevoli di CISL e UIL nazionali.

L’accordo del 28 giugno 2011 su democrazia e rappresentanza fra CGIL, CISL, UIL e Confindustria, va difeso perché rappresenta una tutela per i lavoratori, anzi è una diga contro gli effetti devastanti delle iniziative del Governo sulle questioni del lavoro. Ancora di più oggi perché, se saltasse tutto, ai lavoratori rimarrebbe solo l’art. 8 della manovra. Non capisco però come mai, di fronte a dichiarazioni ripetute da parte di alcuni dirigenti di CISL E UIL di difesa dell’accordo sindacale, non viene ufficialmente chiesto al Governo di ritirare l’art. 8 e, a Confindustria, di essere coerente con gli impegni presi. Faccio notare che l’art. 8 sulla libertà di licenziare non ha nessun valore economico, ma è una pura scelta ideologica voluta dal ministro Sacconi contro i lavoratori.

Sono assolutamente convinto che l’accordo del 28 giugno vada difeso per le ragioni indicate prima, ma anche perché apre prospettive importanti e farà fare passi avanti su temi che hanno diviso a lungo i sindacati. Anche grazie al successo dello sciopero della CGIL credo stia maturando all’interno della CISL e della UIL, l’idea di rompere questa relazione privilegiata con il ministro Sacconi. Oggi ci possono essere tutte le condizioni per arrivare ad una manifestazione unitaria contro la manovra e contro un Governo che, in tutti questi anni, anziché favorire soluzioni, ha portato avanti una politica di divisione dei sindacati”.

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