FEDERCONSUMATORI LOMBARDIA

Diossina nella carne: Federconsumatori chiede dati precisi alla Regione e sanzioni più severeù

Milano, 13 gennaio 2011
 

Mentre Slovacchia, Corea del Sud e Cina hanno sospeso le importazioni di carne di maiale, uova e loro derivati dalla Germania, travolta dallo scandalo diossina, il governo italiano e le regioni assicurano che non c'è alcun rischio per i consumatori.
Ma Fedeconsumatori chiede dati più precisi. "Gli assessori alla Sanità e all'Agricoltura della Regione Lombardia mettono la mano sul fuoco sulla sicurezza dei prodotti regionali" ha dichiarato Gianmario Mocera, presidente di Federconsumatori Lombardia. "E' ora che ci spieghino, in modo chiaro, su quali basi si fondano le loro certezze".
Secondo Coldiretti in Italia "due fette di prosciutto su tre vendute come italiane ma provenienti da maiali allevati all'estero", senza indicazioni precise in etichetta.
"L'Italia importa circa 220 milioni di chili di carne suina dalla Germania oltre a 3,7 milioni di chili di maiali vivi da macellare nel nostro Paese, con la possibilità che questa carne venga usata in prosciutti e salumi che non sono Dop ma che richiamano
nel nome e nell’etichetta il valore, la qualità e la sicurezza dei prodotti veramente italiani - continua Mocera - I controlli sono rigorosi, ma non bastano. Anche perché, come dimostra il caso tedesco, molto spesso l'allarme a livello europeo viene lanciato
con mesi di ritardo".
Federconsumatori Lombardia richiama l'attenzione anche sul problema delle sanzioni
per chi omette di segnalare la presenza di diossina negli alimenti o non ritira tempestivamente i prodotti contaminati dagli scaffali. "Attualmente le sanzioni sono solo amministrative e di lieve entità", ha dichiarato il presidente Mocera. "Servono al più presto multe più severe a livello europeo e controlli più rigorosi su tutta la filiera alimentare".
Per Federconsumatori il problema deve però essere affrontato alla radice, mettendo in discussione l'industrializzazione progressiva del cibo, che ha fatto precipitare la qualità dei prodotti, danneggiando la biodiversità e gli ecosistemi. "I cibi sono
diventati beni di consumo come tutti gli altri, hanno perso il loro valore simbolico, la loro anima", conclude il presidente di Federconsumatori Lombardia. "E' necessario educare i consumatori a un'alimentazione più sana, a filiera corta, che privilegi le
produzioni autoctone. Altrimenti di diossina e di altre sostanze tossiche negli alimenti sentiremo parlare sempre più spesso nei prossimi anni".

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