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CGIL BERGAMO
Indici della domanda sociale, fattori socio-economici e indicatori finanziari
COMUNI, AUTONOMIA E POLITICHE SOCIALI
Un convegno ed una ricerca dello SPI-CGIL, lunedì 31 gennaio alla Borsa Merci di Bergamo
Bergamo, mercoledì 26 gennaio 2011
L’obiettivo è ambizioso, oltre che innovativo: dare “una lettura” del territorio provinciale, Comune per Comune, in funzione del grado di autonomia delle amministrazioni comunali in tema di spese e di margini di scelta sugli investimenti, a fronte di più compiti, più vincoli, meno soldi, fra tagli e Patto di Stabilità. Ma anche una lettura dell’evoluzione demografica e dei fattori socio-economici della provincia, sulla base dei dati ISEE e di quelli delle pensioni. È il lavoro svolto da una ricerca commissionata dallo SPI-CGIL di Bergamo all’IRES, l’Istituto di Ricerche Economiche e Sociali della CGIL. In essa si analizza la sequenza temporale di alcuni indicatori relativi ai Comuni del territorio: per gli indici demografici si fa riferimento al periodo tra il 2002 e il 2009, per gli indici relativi ai bilanci consuntivi agli anni tra il 2004 e 2008 e per i bilanci preventivi agli anni 2006-2010. Autorevoli sono le sue fonti: ISTAT, INPS, Ministero degli Interni.
In occasione della presentazione della ricerca, lo SPI-CGIL ha deciso di organizzare un convegno di riflessione sui risultati raggiunti: l’appuntamento, dal titolo “Comuni, autonomia e politiche sociali”, è per lunedì 31 gennaio, dalle ore 9.00 alle 12.30, nella sala Mosaico della Borsa Merci di via Petrarca 10 a Bergamo.
I lavori saranno avviati da Gianni Peracchi, segretario generale provinciale dello SPI. La ricerca sarà illustrata da Francesco Montemurro, sociologo e direttore dell’IRES del Piemonte che l’ha eseguita e curata.
Seguiranno contributi di Leonio Callioni, assessore alle Politiche Sociali del Comune di Bergamo e presidente della Conferenza dei Sindaci; Claudio Dossi, segretario dello SPI-CGIL della Lombardia; Domenico Belloli, assessore alle Politiche Sociali della Provincia di Bergamo; Marco Brumana, segretario generale provinciale della FP-CGIL; Antonio Misiani,
deputato, membro della Commissione bicamerale per il federalismo fiscale. Le conclusioni saranno affidate al segretario generale provinciale della CGIL, Luigi Bresciani. Ha annunciato la sua presenza anche Mara Azzi, neo direttore generale dell’ASL di Bergamo.
“Con questa ricerca” spiega Gianni Peracchi, segretario generale provinciale SPI, in vista del convegno, “abbiamo provato ad analizzare la domanda sociale, l’evoluzione demografica, alcuni fattori socio economici (le dichiarazioni ISEE ed il valore delle pensioni orobiche) i principali indici finanziari dei Comuni, ben consapevoli del carattere indicativo di questi fattori, che andrebbero letti più in profondità nelle specifiche realtà di ciascun comune. Abbiamo analizzato i dati economici della programmazione e quelli a consuntivo, arrivando con i bilanci preventivi al 2010, grazie ad un prezioso data base messo a disposizione dallo SPI regionale, strumento dalle potenzialità straordinarie. Consente per questi e per molti altri temi, infatti, di leggere andamenti temporali e tendenze in atto, di effettuare comparazioni attraverso livelli di disaggregazione davvero interessanti, di paragonare, su dati omogenei, i comuni piccoli con quelli grandi, Gazzaniga con Milano, Bergamo con l’ambito distrettuale della Basso Sebino. Abbiamo anche cercato di cogliere alcune tendenze per immaginare cosa succederà nel 2011, il primo anno in cui si faranno sentire con forza i tagli della Legge Finanziaria, e per valutare le varie ipotesi che potrebbero determinarsi, in prospettiva, con l’attuazione del cosiddetto federalismo fiscale.
Conoscere per poter orientare al meglio, consapevoli del contesto dato, è un elemento di qualificazione di ogni genere di iniziativa e di attività, compresa quella sindacale. In questa analisi, nelle proposte che ne derivano, il sindacato dei pensionati e la CGIL sono al fianco del sistema delle autonomie locali, chiedono di stringere alleanze, di individuare convergenze per migliorare la qualità e sviluppare le potenzialità del nostro tessuto sociale ed economico”.
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