Sindacato Italiano Lavoratori Polizia per la CGIL
Segreteria Regionale Lombardia

IL GOVERNO E LE BASTONATE AI CITTADINI: I RICORSI UN TEMPO GRATUITI AL CAPO DELLO STATO, ORA COSTERANNO 600 EURO!!
CANCELLATO DI FATTO UN DIRITTO ALLA DIFESA ANTICO DI 300 ANNI

Comunicato stampa del 24 Settembre 2011

Visto da lontano, sembrerebbe il tentativo diabolico di allontanare i cittadini italiani dalla figura politica al momento più credibile e moralmente retta: quella del Capo dello Stato.
È chiaro il tentativo di allontanarlo dai cittadini, laddove più passa il tempo più la sua immagine emerge come l’unica ancora di salvataggio di un Paese che sta affondando nel fango della peggior politica. Quindi... il disegno sembrerebbe quello di rendere le distanze con il Capo dello Stato impossibili da colmare, in modo che il povero cittadino italiano che non abbia la possibilità di permettersi come avvocati i principi del Foro di Milano, rimetta la testa sotto la sabbia e si prenda la propria dose di bastonate da qualche Dirigente della Pubblica Amministrazione un po’ troppo oltre le righe, senza per questo poter protestare contro le ingiustizie comminategli.
Cos’è successo?
L’ultimo affronto ai cittadini italiani e quindi anche ai poliziotti è infatti contenuto nel Decreto Legge 98/2011, convertito nella Legge 15 luglio 2011 n. 111, recante “Disposizioni urgenti per la stabilizzazione finanziaria pubblica”. Questo governo, lo abbiamo imparato, utilizza ormai ogni azione legislativa per nascondere dietro un obiettivo apparentemente condivisibile (la stabilizzazione finanziaria) una coltellata che nulla ha a che fare con quegli stessi obiettivi, ma che appare talvolta come una ripicca o una vendetta contro qualcuno, tal’altra un aiuto a qualche lobby di qualsiasi genere e natura, altre ancora come aiuto “elettorale” verso determinati gruppi di interessi.
Tutto rigorosamente nascosto ai cittadini.
La “piccola” disposizione che interessa praticamente tutti i cittadini italiani che hanno subito torti da una Pubblica Amministrazione di fatto ha cancellato il diritto alla difesa, quello di tutelarsi verso le ingiustizie subite (appunto la possibilità di appellarsi al Capo dello Stato), imponendo un “Contributo Unificato” di 600,00 euro laddove in precedenza tale diritto era gratuito.
Un diritto che trae origine addirittura dal Re Sole, Luigi XIV, un monarca assoluto, che evidentemente riuscì a vedere più lontano dei piccoli personaggi di questo governo, concedendo ai poveri cittadini del proprio regno la possibilità di ricorrere a lui... gratuitamente.
Questo governo, sembra chiaro, vede i dipendenti pubblici soprattutto come una tara, un fardello, un esercito di panzoni, mammoni, sfaticati, e di conseguenza sembra voler cercare di limitarne i diritti prima che (per loro) tutto finisca. Una vendetta.
L’aberrazione è lo spregio con cui i rappresentanti di questo Governo continuano a violare la Costituzione, fregandosene dei contenuti e dei principi in essa contenuti: questa disposizione viola non uno, ma ben due articoli della nostra Carta Costituzionale: l’articolo 24 e l’articolo 3.
Disposizione che si abbatte soprattutto su chi ha ristrette possibilità economiche, ovvero su tutti i dipendenti pubblici, ovvero ancora sugli unici che di fatto ricorrevano a questo strumento per tutelarsi contro le ingiustizie perpetrate dalle Pubbliche Amministrazioni.
La cosa “strana” è che questo provvedimento sia stato licenziato dallo stesso Capo dello Stato, destinatario dei provvedimenti di tutela...
Questa Organizzazione Sindacale che ha già contestato la recente circolare ministeriale che richiede il pagamento del contributo unificato di 600,00 euro, cercherà ora di rivolgersi alla Corte di Giustizia Europea e alla Corte Europea dei Diritti dell’Uomo, affinché si dia avvio ad una procedura di infrazione del diritto comunitario (l’ennesimo) da parte di questo Governo.

p. la Segreteria Regionale
Il Segretario generale
(Santo Barbagiovanni)

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