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Stato di agitazione all’Istituto Cav. Menotti di Cadegliano Viconago
La cattiva gestione minaccia la chiusura, ma a pagare soltanto i lavoratori

In data 26/09/2011 l’ Amministrazione della Fondazione Istituto Cav. Francesco Menotti di Cadegliano Viconago ha comunicato alle Organizzazioni Sindacali l’avvio della procedura per il licenziamento collettivo dichiarando 6 esuberi.

L’ istituto Cav. Menotti è una struttura socio sanitaria a carattere assistenziale che accoglie circa 169 anziani. La maggioranza di loro versa in condizioni di salute assai compromesse - alcuni soffrono anche di patologie psichiatriche - e i servizi di assistenza sono garantiti da 120 dipendenti, affidati all'oculata gestione di un Consiglio di amministrazione e dal suo Presidente.

Negli incontri delle scorse settimane ci e' invece stato annunciato un gravissimo dissesto economico finanziario. Un tracollo causato da una gestione ultradecennale caratterizzata da scelte scellerate in materia di investimenti e dalla vendita di parte del lascito della Famiglia Menotti.

A fronte di questa evidente incapacità gestionale, ci siamo trovati ad affrontare una proposta di piano di ristrutturazione per arrivare al pareggio di bilancio nel 2019 attraverso il solo sacrificio dei dipendenti, messi sotto scacco dalla concreta minaccia di perdere il posto di lavoro per chiusura dell’ Istituto.

La precaria situazione del bilancio, in realtà, era chiara ormai da tempo, tanto che i lavoratori, nonostante gli accordi sottoscritti nel 2008, non hanno ancora percepito il premio di produttività di allora!

Nonostante le ripetute rassicurazioni del presidente sig. Lorenzo Crosta (in carica dal 1992!), avevamo tanto ben capito le difficoltà in cui versava l'Istituto che abbiamo ripetutamente richiesto un incontro con la “proprietà”, coinvolgendo anche la Curia di Como, che elegge un membro del C.D.A. Alla fine i nostri dubbi hanno trovato conferma e ci è stata prospettata una situazione di seria difficoltà economica. Da allora però più nulla è avvenuto, fino al clamoroso annuncio di questa estate: sei esuberi e la proposta di modificare in peggio il contratto di lavoro per 20 lavoratori, tutti con un'anzianità di servizio tra i 30 e i 20 anni nella struttura. Su un organico di 120 dipendenti, quanto può incidere il misero risparmio sulla pelle di 20 lavoratori 'anziani'?

La realtà è questa: il dissesto economico è un dato di fatto, ma non saranno il Presidente e i suoi Direttori a pagare per il disastro causato alla Fondazione, ai pazienti, ai lavoratori e al tessuto sociale del territorio. Pagheranno solo i lavoratori, prevalentemente donne e uomini che abitano in Cadegliano e nei paesi limitrofi (e qui ci chiediamo se i sindaci di quei Comuni abbiano almeno il sentore di quello che sta accadendo in casa loro e nelle loro vicinanze).

Giovedì scorso le Organizzazioni Sindacali, davanti alla rigidità di alcune affermazioni della controparte, hanno preferito raccogliere il mandato dell’ Assemblea dei Lavoratori e comunicare lo stato di agitazione del personale al Prefetto di Varese.

Ci sono anche state riferite forme di pressione attuate nei confronti dei lavoratori attraverso la mobilitazione di pseudo assemblee “spintanee”, guarda caso proposte da soggetti vicini alla dirigenza, e analoghe forti pressioni sono state messe in atto sui delegati stessi.

Siamo convinti che sia un’altra la strada da ricercare per la soluzione del problema e che lo storico Istituto Cav. Menotti non possa semplicemente scomparire in una voragine di debiti provocati da pochi irresponsabili.

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