CGIL BRESCIA
Invalidità civile, Cgil: «Finalmente le prime risposte ai disservizi»
Poco più di un mese fa la Cgil e il patronato Inca di Brescia hanno denunciato diversi disservizi che riguardano le nuove procedure relative all'invalidità civile e hanno chiesto tra le altre cose l'istituzione di un tavolo provinciale per risolvere la situazione.
Oggi, martedì 21 giugno, finalmente arrivano le prime risposte, seppure non ancora esaustive. L'Assessore della Provincia Diego Peli, dopo le sollecitazioni e la denuncia della Cgil, ha affrontato insieme ad Inps e Asl la questione .
Per quanto riguarda lo smaltimento delle domande in corso dal mese di maggio 2011 l'Inps ha garantito lo svolgimento pratiche nei tempi previsti per legge (90 giorni dalla richiesta di invalidità).
Per quanto riguarda le circa 8mila pratiche accumulate da settembre a maggio 2011 e a cui oggi non c'è ancora una risposta positiva, l' Inps sta attivando in collaborazione con l' Asl di Brescia procedure che consentano di superare il ritardo accumulato. Nei prossimi giorni la Provincia convocherà un tavolo per valutare le soluzioni proposte e definire i tempi a cui dare le risposte ai cittadini.
La Cgil ritiene assolutamente necessario questo incontro per definire al meglio le soluzioni e dare risposte concrete ai circa 8mila cittadini che da mesi stanno attendendo risposta alla loro pratica.
Martedì 21 giugno 2011
Cgil Brescia
Cgil: «Invalidità civile, diritto negato»
Dal primo gennio 2010 è cambiata l'intera procedura relativa agli accertamenti per l'invalidità civile, cecità, handicap e disabilità.
Come si può leggere sul sito dell'Inps è previsto:
trasparenza del procedimento;
realizzazione di un sistema di presentazione, gestione, trattamento e archiviazione elettronica delle domande;
rilascio sul sito internet dell'Istituto dell'applicativo per la presentazione delle domande, per la gestione degli appuntamenti e per la stesura del verbale di visita da parte delle Commissioni Mediche delle ASL;
archiviazione elettronica di tutti gli atti e degli esiti delle fasi procedurali registrati informaticamente
;
tempestiva disponibilità degli atti, grazie all'utilizzo della sola modalità telematica per la presentazione e gestione, da parte delle funzioni amministrative, sanitarie e legali ai fini dell'erogazione delle prestazioni e della eventuale difesa in giudizio."
Appare evidente che molti di questi punti ad oltre un anno dall'entrata in vigore della nuova procedura rimangono disattesi determinando una situazione di disagio che colpisce fasce deboli della popolazione.
In particolare l'ultimo punto, relativo alla "tempestiva disponibilità degli atti", appare come un'ulteriore presa in giro nei confronti di persone che vivono quotidianamente situazioni di indigenza e difficoltà e che hanno il diritto ad avere una risposta entro e non oltre 90 giorni dalla visita.
Riteniamo INACCETTABILE che a distanza di 5-6 mesi ci siano persone che ancora attendono la consegna del verbale di invalidità che può significare un'indennità economica, il riconoscimento della legge 104 e tutta una serie di diritti e vantaggi necessari per tutte le persone invalide e per i loro parenti.
L'indicazione di bloccare, accertare e controllare le richieste di invalidità civile per evitare situazioni di "falsi invalidi" pesa paradossalmente sulla nostra provincia più che nelle provincie dove si sono registrate irregolarità, come è possibile?
Siamo consapevoli che questi gravi disservizi non dipendono in alcun modo dall'inadeguatezza dei singoli lavoratori dell'Inps o dell'Asl ma la mancata collaborazione tra i due Enti ostacola il lavoro di tutela dei Patronati.
L'informatizzazione delle procedure e la trasparenza della Pubblica Amministrazione non stanno dando risposte alle persone, anzi al contrario impediscono l'esercizio di un diritto.
Inps e Asl devono al più presto risolvere questa situazione che sta causando molti/troppi disagi che registriamo quotidianamente nei nostri uffici e che stiamo traducendo con delle lettere di diffida ai sensi dell'articolo 328 del Codice Penale (2° comma), come Cgil e Patronato Inca chiediamo al più presto un tavolo di confronto provinciale per risolvere questa intollerabile situazione.
Brescia, Maggio 201
1