FNP-CISL SPI-CGIL UILP-UIL  BERGAMO

 

I sindacati dei pensionati di CGIL, CISL, UIL chiedono maggior attenzione a redditi e servizi sociali

PENSIONI BERGAMASCHE SEMPRE PIÙ POVERE

“Il Governo rivaluti le pensioni e rimuova i tagli. Gli enti locali garantiscano una spesa sociale adeguata”

 

 

Bergamo, giovedì 10 marzo 2011

 

I sindacati provinciali confederali dei pensionati FNP-CISL, SPI-CGIL e UILP-UIL lanciano l’allarme per il crescente disagio degli anziani. Di seguito la nota unitaria.

 

“Sono sempre più numerosi gli anziani di Bergamo che si trovano in uno stato di disagio economico e sociale. Pensioni sempre più basse, tagliate dalla crisi e dalla ripresa dell’inflazione; servizi sociali insufficienti, liste d’attesa nella sanità uguali a una vera e propria odissea; scarse risorse per la non autosufficienza aggravate dal mancato finanziamento del fondo nazionale di 400 milioni, che comporterà ulteriori aggiunte di costi per le famiglie. L'inflazione è in aumento (a gennaio 2011 ha registrato un aumento di ben il 2,1% rispetto a gennaio 2010); è in crescita la disoccupazione (1 giovane su 4 è disoccupato), per non parlare delle prospettive tutt'altro che incoraggianti sul Pil 2011 e 2012 (siamo il fanalino di coda dell’Europa). Si prevede che nel 2011 ammonteranno a circa 1000 € le spese in più che le famiglie dovranno sostenere per gli aumenti di tariffe, servizi, generi alimentari e benzina.

Su 16,7 milioni di pensionati, oltre 8,5 milioni non raggiungono i 1000 € di assegno e di questi 4 milioni ricevono una pensione mensile compresa tra 0 e 500 €, redditi tali da porli all’interno delle fasce di povertà assoluta.

Nella bergamasca la media delle pensioni si attesta a 600 € per le donne ed a 1150 per gli uomini e nel 2010 il valore medio di una pensione a Bergamo è di 786 euro a fronte di 831 euro della media lombarda.

Alcuni esempi dimostrano come le trattenute erodano sensibilmente gli aumenti di perequazione.

Un pensionato di Bergamo, senza carichi familiari, che nel 2007 aveva una pensione lorda di 700 euro (pari a 661,82 netti) oggi ne percepisce 750,18 lordi ( 696,16 netti), con una trattenuta IRPEF che passa da 36 euro a 50,70 (più 40,8%).

Non va meglio per chi nelle stesse condizioni percepiva 1200 euro lorde (pari a 1000€ netti),

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