NEWS DOPO I GRAVI FATTI ACCADUTI NEL FINE SETTIMANA

Profughi a Montecampione, nota congiunta di Cgil Brescia e Valcamonica

venerdì 9 settembre 2011 - Due nuovi fatti accaduti nelle ultime ore riportano drammaticamente al centro la questione dei profughi dal Nord Africa in Valle Camonica.

Ventisei persone sono state trasferite da un albergo della città alla struttura di Corteno Golgi, in aggiunta alle sessanta già lì presenti. Ne consegue che la stragrande maggioranza dei profughi assegnati alla provincia di Brescia risulta trovarsi oggi in Valle Camonica. Ci chiediamo se ciò accada per assecondare il preteso prestigio di qualche esponente leghista di rilievo in città, o se sia per assecondare l’esibizione dei muscoli in un non pacifico confronto interno a quel partito. Per fare ciò si decide sulla pelle dei profughi e senza tenere in considerazione alcuna la collettività di accoglienza. È ben vero che la struttura di Corteno Golgi vede la presenza stabile e continuativa della Croce Rossa e che, nonostante le diffidenze iniziali, è stato lì possibile realizzare un adeguato inserimento dei profughi, ma è altrettanto vero che il sopraggiungere di un numero non piccolo di nuove persone può alterare gli equilibri raggiunti. Inoltre la Valle Camonica ha ripetutamente chiesto che non ci fossero nuove assegnazioni, al fine di consentire una dignitosa sistemazione delle persone già presenti.

Il grave episodio di Montecampione, poi, con il ricovero d’urgenza di un profugo sottoposto in queste ore ad un delicato intervento chirurgico presso l’Ospedale Civile di Brescia, testimonia l’assoluta inadeguatezza della struttura ospitante. Al di là delle cause che hanno prodotto la richiesta di un intervento urgente dei mezzi di soccorso, il ritardo con cui il profugo è stato ricoverato non è addebitabile unicamente alle difficoltà della viabilità, ma a chi ha deciso che poteva essere idonea all’accoglienza una struttura situata a 1800 metri di altitudine, in una situazione di assoluto isolamento, come abbiamo più e più volte denunciato.

È più che mai urgente, adesso, che sia dia ascolto a chi si è fatto carico di proporre soluzioni dignitose e si dia attuazione ai progetti di accoglienza diffusa coordinati dalla Comunità Montana di Valle Camonica ed elaborati con il supporto e la competenza dello Sprar di Breno che da anni si occupa della materia.

È altrettanto urgente che il modello proposto dalla Valle Camonica, fondato sulla collaborazione tra Enti Locali, volontariato, associazioni territoriali del Terzo Settore e Organizzazioni Sindacali, sia fatto proprio anche da altre realtà della provincia, al fine di garantire una equa distribuzione sul territorio provinciale dei profughi presenti.

La Cgil Camera del Lavoro di Valle Camonica-Sebino e di Brescia hanno contribuito e continueranno a contribuire ad un progetto che esprime un modello di alto spessore di società civile democratica e responsabile.

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