CROCE ROSSA ITALIANA ENTE PUBBLICO VERSO LA DERIVA!

Quale futuro per i lavoratori e i cittadini?

 

COMUNICATO STAMPA

Le Organizzazioni Sindacali (OO.SS.) e i lavoratori CRI riuniti in Assemblea Regionale a Milano il 15 gennaio denunciano la inesorabile deriva verso la quale sembra avviarsi la C.R.I. Ente Pubblico non economico, con l’abbandono progressivo di servizi tradizionali: vengono tolti servizi pubblici di qualità alla cittadinanza, e sottratti posti di lavoro.

Le OO.SS. insieme ai lavoratori si augurano che questo comunicato possa contribuire a sensibilizzare quanti credono ancora nella funzione dell’Ente Pubblico Croce Rossa, che ogni giorno si impegna ad aiutare i cittadini nell’assistenza sanitaria, legata all’emergenza-urgenza.

A livello nazionale, il personale dipendente precario della Croce Rossa Italiana è di circa 1700 unità, di questi quasi 500 sono in Regione Lombardia e circa 450 precari sono impiegati nel servizio 118.

In Lombardia quest’estate la Direzione CRI Regionale ha iniziato le trattative con AREU (Agenzia Regionale Emergenza-Urgenza) per cercare di definire un accordo per assumere l’affidamento diretto delle postazioni per tre anni più tre.

Le OO.SS. vedono nel percorso dell’Affidamento diretto dei servizi alla CRI l’opportunità di far riconoscere a tutto il personale precario che lavora da anni sulle ambulanze oltre che una proroga dei contratti, la qualità del servizio e la professionalità dei lavoratori.

A pochi giorni dalla firma dell’accordo con l’AREU lo scenario ha un brusco cambiamento.

Croce Rossa presenta ad AREU una spesa comprensiva del costo del salario accessorio (prevista da CCNL, ma MAI erogata dalla CRI per il personale precario), dell’IRAP tassa Regionale, dei buoni pasto e di eventuali incrementi di spesa per gli anni successivi.

In data 29 dicembre, in attesa di definizione dell’accordo, Croce Rossa decide unilateralmente di prorogare le convenzioni per soli 30 giorni e conseguentemente i contratti di lavoro del personale a termine solo fino al 31 gennaio 2011; minacciando di lasciare tutte le postazioni legate a convenzione 118 con grave ricaduta sui servizi di emergenza-urgenza erogati ai cittadini e mettendo a rischio i posti di lavoro

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