L'ARCI: CON GLI HOTSPOT L'ITALIA ACCETTA LA REINTRODUZIONE DELLA DETENZIONE
Redattore Sociale, 6 ottobre 2015
Arci critico chiede di lasciare Lampedusa alla sua "naturale cultura dell'accoglienza". La fase "pilota" dell'operazione ha avuto inizio lo scorso 17 settembre: l'Europa cambi subito strategia! L'approccio hotspot non può essere applicato.
"Gli hotspot sono luoghi di detenzione dove le persone verranno selezionate sulla base della nazionalità e della disponibilità a farsi foto-segnalare. L'Italia ha accettato la reintroduzione della detenzione su larga scala e il ricorso a metodi poco o per niente rispettosi dei diritti delle persone, in cambio della riallocazione di qualche migliaio di eritrei e di un po' di soldi". È il commento preoccupato di Arci che critica le decisioni assunte in merito alla gestione degli arrivi dei migranti.
"L'operazione formalmente ha avuto inizio lo scorso 17 settembre anche se le procedure sono tutte in fieri e in fase sperimentale. - sottolinea l'organizzazione - Siamo nella fase cosiddetta 'pilota dell'approccio hotspot eppure in queste ore nigeriani, gambiani e maliani arrivati a Lampedusa hanno già ricevuto un provvedimento di espulsione. Solo ieri sull'isola è scoppiata una rivolta contro i rischi di rimpatrio forzato, contro il mancato accesso alla procedura di asilo".
"Se di settimana pilota si tratta, che l'Europa cambi subito strategia! L'approccio hotspot non può essere applicato a Lampedusa. Non può perché non dobbiamo correre il rischio di imprigionare le persone limitandone la libertà di movimento",
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