LEGGE STABILITA': IL BONUS BEBE' SOLO AI CITTADINI STRANIERI LUNGOSOGGIORNANTI
Da www.asgi.it
14/01/2015

Dal 1° gennaio 2015 è in vigore la Legge 23 dicembre 2014, n. 190 “Disposizioni per la formazione del bilancio annuale e pluriennale dello Stato (legge di stabilità’ 2015)” che, all’art.3, comma 125, prevede “Al fine di incentivare la natalità e contribuire alle spese per il suo sostegno, per ogni figlio nato o adottato tra il 1º gennaio 2015 e il 31 dicembre 2017 è riconosciuto un assegno di importo pari a 960 euro annui erogato mensilmente a decorrere dal mese di nascita o adozione”. L’assegno per i nuovi nati o adottati potrà essere richiesto, oltre che da cittadini italiani e comunitari, solo da cittadini stranieri titolari di permesso di soggiorno per soggiornanti di lungo periodo.
L’ASGI ricorda che tale norma è illegittima perché viola la parità di trattamento prevista dall’art. 12 della Direttiva 2011/98/UE del Parlamento e del Consiglio europeo per quanto riguarda (tra l’altro) le prestazioni di sicurezza sociale di cui al Regolamento CEE 883/2004, che, all’ art. 3, elenca espressamente le “prestazioni familiari” e le “prestazioni di maternità”.
Il bonus bebé deve, dunque, essere garantito anche ai cittadini stranieri titolari di un permesso di soggiorno che consente di lavorare in Italia, poiché essi beneficiano, in base alla Direttiva 2011/98/UE “dello stesso trattamento riservato ai cittadini dello Stato membro in cui soggiornano”.Inoltre esso va garantito anche ai cittadini stranieri titolari dello status di rifugiato e di protezione sussidiaria e ai familiari di cittadini italiani e comunitari.
S’invitano, pertanto, i cittadini stranieri in possesso di un permesso di soggiorno valido per lavorare in Italia (permesso di soggiorno per lavoro, famiglia, attesa occupazione, ecc.), genitori dei bambini che nasceranno dopo il 1° gennaio 2015, a presentare comunque la domanda per il bonus bebè secondo le modalità che verranno definite nel Decreto attuativo, previsto entro 30 giorni dall’entrata in vigore della legge di stabilità.
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