LAMPEDUSA SOLA CON LA MEMORIA DELLA STRAGE DEL 3 OTTOBRE DI UN ANNO FA
di Rachele Gonnelli
Il Manifesto, 4 ottobre 2015
Solo a Lampedusa è rimasto il compito di mantenere viva la memoria di quella che è stata probabilmente la peggiore strage di migranti del Mediterraneo, le 368 vittime dell'isola dei Conigli, i corpi che come venivano raccolti nelle buste nere a decine, per giorni, le bare alineate nell'hangar come in uno scenario di guerra.
Anche il presidente della Repubblica Sergio Mattarella ha affidato a Lampedusa il suo discorso sulla tragedia del 3 ottobre, in particolare lo ha rivolto al sindaco delle Pelagie Giusi Nicolini che lo ha letto al termine della manifestazione di compianto e memoria alla Porta d'Europa, il monumento ad arco che ricorda le tante tragedie come quella del 3 ottobre 2013 che continuano a consumarsi nel tratto di mare davanti alla Sicilia. In duemila hanno partecipato alla manifestazione, sfilando per le strade del centro tra gli applausi dei lampedusani, con alla testa del corteo lo striscione: Proteggere le persone non i confini.
"Lampedusa può diventare il simbolo di una riscossa dell'Europa, dopo essere stata a lungo la frontiera della speranza e della solidarietà", scrive il capo dello Stato, sottolineando come la strage del 3 ottobre "è una ferita drammaticamente aperta, un simbolo di umanità tradita, un grido che ancora scuote il nostro Paese e l'Europa intera".
Ad ascoltare queste parole, anche una trentina tra sopravvissuti al naufragio del barcone e familiari delle vittime, arrivati da Svezia, Danimarca, Olanda. Ci sono anche i genitori di Ahmed, Abdel e Sabah, una coppia di siriani che poi ha trovato asilo in Norvegia. Sono venuti per compiangere il figlio e i suoi compagni di sventura e anche per chiedere un esame del dna sui resti dei corpi senza nome. Ahmed figura tra i dispersi di un altro naufragio, avvenuto una settimana più tardi sempre a largo di Lampedusa e i suoi genitori cercano ancora una traccia, un filo, una tomba, almeno, su cui piangerlo. La maggior parte dei corpi recuperati dalla strage del 3 ottobre sono sepolti nel cimitero di Agrigento
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