"SOSPESE LE REGOLE SUI RIFUGIATI", LO SCHIAFFO DELL'UNGHERIA A BRUXELLES
di Stefano Montefiori
Corriere della Sera, 24 giugno 2015
Budapest: porte chiuse ai rimpatri. Calais, assalto dei migranti ai Tir diretti in Inghilterra.
Fuori controllo a Calais, dove centinaia di persone ieri hanno dato l'assalto ai Tir diretti in Gran Bretagna, il problema dei migranti sembra sfuggire di mano in tutta Europa, proprio alla vigilia del vertice Ue di domani che avrebbe dovuto sancire una ritrovata solidarietà tra gli Stati.
L'Ungheria ha annunciato la sospensione unilaterale e immediata degli accordi di Dublino sui rifugiati: non accetterà ulteriori trasferimenti da altri Paesi europei, anche di persone che siano state registrate inizialmente in Ungheria. Nel comunicato ufficiale diffuso in serata, il governo di Budapest spiega che il sistema di accoglienza dei rifugiati è al collasso con oltre 60 mila arrivi, e aggiunge una nota polemica: l'Ungheria ha finora applicato gli accordi di Dublino prendendo le impronte digitali e registrando tutti coloro che richiedono l'asilo politico, "ma basta guardare una cartina geografica per rendersi conto che un rifugiato dalla Siria o dall'Afghanistan che presenta domanda in Ungheria deve avere prima attraversato illegalmente almeno quattro Stati". La critica è rivolta ai Paesi già accusati in passato (l'Italia è tra questi) di lasciare passare i migranti senza prendere loro le impronte digitali, in modo da non doversene poi prendere carico.
La Commissione europea ha reagito seccamente. "L'Ungheria ha informato i Paesi partner che la sospensione delle regole di Dublino era dovuta a delle ragioni tecniche - ha detto un portavoce di Bruxelles. La Commissione ha chiesto un chiarimento immediato sulla natura e ampiezza di queste ragioni tecniche e sulle misure prese per rimediare a questa situazione". Ma il chiarimento lo ha dato ai media austriaci il portavoce ungherese Zoltan Kovacs con quattro parole: "La barca è piena". L'Ungheria, che una settimana fa ha annunciato la costruzione di un muro di 175 chilometri al confine con la Serbia,
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